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Sportelli di un Centro Unico di Prenotazione

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VIBO VALENTIA – Continuano a giungere in redazione segnalazioni di utenti che lamentano un malfunzionamento del servizio prenotazioni dell’Asp, tramite il numero verde del “Cup Calabria centro”, che serve le aziende sanitarie di Catanzaro Vibo e Crotone.

In particolare, non è infrequente che una prenotazione regolarmente assegnata non dia luogo alla prestazione semplicemente perché nessuno lo ha comunicato allo specialista.

È quanto accaduto a Mimmo D., un pensionato 72enne, ex dipendente dell’Asp vibonese. Questo il suo racconto: «A gennaio scorso il mio medico mi ha prescritto una visita diabetologica e così sono andato allo sportello dove mi hanno prenotato per martedì 14 settembre. Già è inaccettabile che un malato di diabete debba aspettare otto mesi per fare una visita dallo specialista, vuol dire che le liste d’attesa sono sempre le stesse, cioè chilometriche, con buona pace del management dell’Asp che, al contrario, non fa che rassicurare gli utenti, ribadendo il proprio impegno a ridurne la lunghezza. Ma questo è un altro discorso».

Appunto, torniamo alla prenotazione. Perché la sua protesta odierna?

«È accaduto che quando, il 14 settembre scorso, mi sono recato a Tropea per la visita (mi chiedo, a proposito, perché un servizio così importante non sia attivo anche a Vibo…) il medico mi ha fatto restare di sasso. Guardando infatti l’elenco del giorno, il mio nome non c’era proprio, nonostante io avessi in mano la prenotazione, con tanto di codici e quant’altro. Evidentemente dal Cup gli era stato trasmesso un elenco incompleto. Mi chiedo solo perché».

Niente visita, dunque?

«Se il diabetologo si fosse attenuto alla comunicazione del Cup, avrebbe potuto tranquillamente rifiutare di farla. Grazie al cielo, invece, ha dimostrato buon senso e grande disponibilità e così, dopo aver terminato con gli utenti in elenco, ha visitato anche me, cosa di cui, naturalmente, lo ringrazio. Ciò però non toglie – conclude il pensionato – che il servizio prenotazioni non può, non deve funzionare in questa maniera. All’azienda sanitaria lo sanno questo? E allora perché non intervengono? Come utenti gradiremmo avere una risposta».

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