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Il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo

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VIBO VALENTIA – Dietrofront del sindaco Maria Limardo. La decisione di attenersi all’ordinanza della presidente della Regione in materia di aperture di attività di ristoro ed altro è durata solo poche ore (LEGGI). Il mancato rispetto delle regole in materia di distanziamento sociale e l’impossibilità di garantire le norme di sicurezza hanno, infatti, portato il primo cittadino di Vibo ad emettere un proprio provvedimento con il quale si stabilisce l’inapplicabilità sul territorio del Comune di Vibo Valentia dell’ordinanza a firma della governatrice Jole Santelli.

Pertanto, a partire dal 4 maggio restano in vigore le disposizioni nazionali del 26 aprile. E così, tutte le attività commerciali della città che avevano in animo di aprire, o che avevano aperto proprio giovedì scorso, sono state costrette a chiudere nuovamente per quanto concerne il servizio ai tavoli. L’atto sindacale ha fatto seguito alla riunione tenutasi il 30 aprile scorso coi rappresentanti delle organizzazioni di categoria e le parti sociali nel corso della quale è emerso che di fatto nella città di Vibo Valentia non è possibile garantire nell’immediatezza l’apertura delle attività di somministrazioni di alimenti e bevande all’aperto e delle attività da effettuarsi a mezzo asporto. I requisiti minimi richiesti dall’ordinanza regionale, infatti, si sono di fatto rivelati proibitivi per gli operatori del settore.

L’ordinanza sindacale consente, comunque, dal prossimo 4 maggio, l’accesso ai parchi e ville e ai cimiteri con divieto di assembramento e con l’avvertenza che i cittadini debbano mantenere un’adeguata distanza tra loro (minimo 1 metro) e debbano essere usati adeguati dispositivi di protezione individuale.

«È evidente – ha affermato il sindaco Limardo – che dobbiamo prepararci alla fase della ripartenza, tuttavia deve innanzitutto essere garantita la salute pubblica tramite l’effettivo rispetto delle condizioni di sicurezza dei cittadini e degli addetti. Si può dire che abbiamo utilizzato la giornata di ieri per sperimentare il grado di risposta del territorio. Da subito ho agito nel duplice senso di monitoraggio del territorio e di ascolto dei soggetti direttamente interessati all’applicazione dell’ordinanza. Infatti su mia precisa indicazione, sono stati effettuati serrati controlli all’esito dei quali è stata disposta la chiusura per tutti gli operatori che non erano in regola senza però procedere a sanzionare, nella consapevolezza della confusione determinata dal susseguirsi di provvedimenti, nazionali e regionali, talvolta contradditori».

Il primo cittadino, in chiusura, ha ribadito il monito «qualora le prescrizioni impartite (divieto di assembramento e obbligo utilizzo dispositivi di protezione individuale) non siano rispettate, saranno valutate le conseguenti misure, ivi compresa anche la revoca della presente ordinanza».

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