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VIBO VALENTIA – Da ieri, in tutto il territorio nazionale, è entrato in vigore l’obbligo del Green Pass da esibire per potere effettuare la consumazione in tutti i locali al chiuso di bar, ristoranti, pub, pizzerie e l’ingresso nei cinema, teatri, musei, biblioteche, palestre, stadi, concerti, fiere, concorsi, centri termali.

Tra un pizzico di perplessità e grande spirito di adattamento anche gli esercenti delle varie attività della città di Vibo Valentia interessate dal nuovo provvedimento targato governo Draghi hanno, diligentemente, seguito quello che prevede la normativa con la speranza che tutti gli sforzi e l’impegno servano ad arginare, in maniera significativa, la diffusione dei contagi e dei rischi da Covid19.

Il Green Pass certifica, infatti, di aver effettuato una vaccinazione o la guarigione da Sars-CoV-2, con validità di sei mesi, o la negatività di un test molecolare o antigenico rapido, valido per 48 ore. Si può ottenere collegandosi al sito www.dgc.gov.it, utilizzando, poi, la propria tessera sanitaria o identità digitale Spid/Cie oppure attraverso l’App Immuni o l’App  IO o, ancora, per chi non disponesse di strumenti digitali, tramite una attestazione di un medico di medicina generale o pediatra o di una farmacia.

 Il controllo e la verifica del possesso del Green Pass per l’accesso ai siti è raccomandato ai titolari e gestori dei servizi interessati  e, in caso di violazione, la sanzione andrà da 400 a 1000 euro e sarà a carico dell’esercente e dell’utente. Se la violazione verrà compiuta per tre volte, in tre giorni diversi, l’esercizio rischierebbe anche la chiusura da 1 a 10 giorni.
Le diverse attività presenti nel capoluogo si sono fatte trovare ben pronte al nuovo ordinamento, come anche i clienti che desideravano accedervi. Il Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”, per esempio, ha accolto sin dalle prime ore della mattina i visitatori muniti della nuova certificazione, anche se ancora molti turisti non ne erano provvisti e sono stati costretti a rimandare l’accesso: «Nei primi giorni – hanno sottolineato gli addetti alla biglietteria – ci aspettiamo di trovare ancora dei casi simili, ma siamo fiduciosi che con il tempo tutte le persone interessate ad accedere ai luoghi di cultura si adopereranno per farlo in sicurezza e secondo la normativa».

Poco distante un altro sito culturale, che ogni giorno registra moltissime visite, il Sistema Bibliotecario Vibonese ha ricevuto i propri utenti, già informati, mediante vari avvisi sulle sue pagine social o per mail, della richiesta, una volta presentati all’ingresso, dell’esibizione del documento. «Nessuna difficoltà per noi – ha spiegato Emilio Floriani – nel primo giorno con il Green Pass, che è stato chiesto e dichiarato dai nostri utenti, come normativa chiede. Abbiamo anche scaricato l’app di controllo che è facilmente compatibile con ogni dispositivo e sistema operativo. Siamo fortunati perché in città la percentuale di vaccinati è alta quindi crediamo di non avere ostacoli particolari a continuare con serenità il nostro lavoro».

Continuando a percorrere il bellissimo centro storico della città, si arriva, poi, verso il frequentatissimo corso Umberto I, ricco di attività commerciali, pizzerie, ristoranti, bar. Proprio queste ultime categorie hanno condiviso con piacere il loro pensiero sull’argomento e su come il Green Pass abbia cambiato il loro lavoro.

«Il mio bar – ha affermato l’esercente, chiedendo di rimanere anonimo – dispone di posti a sedere sia all’interno che all’esterno e questa mattina, come sempre in questi giorni estivi, i miei clienti hanno deciso di consumare la loro ordinazione fuori dal locale. Per chi, però, volesse accomodarsi al chiuso scatterà la richiesta di visualizzazione della documentazione, anche se non la condivido in pieno perché credo abbia molte incongruenze e porterà alla diminuzione della clientela. Oltre il fatto – ha continuato il proprietario del bar – che non amo fare da controllore e spero non sorgano problemi».

Molto tranquillo è apparso il proprietario del ristorante e burger bar Tribeca Street Bistrot, che ha pubblicato anche sui social la nuova regolamentazione per accedere all’interno del suo locale: «I clienti – ha spiegato Filippo La Scala – sanno che sono disponibili posti all’esterno, ma, quando questi saranno al completo o se si desidera consumare al chiuso, dovranno esibire il Green Pass. Quindi, chiediamo a tutti collaborazione per lavorare e passare delle serate in tranquillità e non mettere a repentaglio la salute pubblica».
 I gestori, quindi, si impegneranno nel fare applicare al meglio la nuova normativa, contando nel supporto dei cittadini, nonostante alberghino ancora dei dubbi.

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