X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

TROPEA (VIBO VALENTIA) – «Il Re è nudo. Ho fatto denunce contro la ‘ndrangheta figuriamoci se ho paura dei probiviri. Da questo momento in poi per protesta non rendiconterò più nella piattaforma del M5S: ho già provveduto a fare le prime donazioni di parte del mio stipendio ad associazioni sul territorio impegnate in attività culturali, diritti dei minori e assistenza ai malati di SLA in Calabria. Trovate tutti i miei bonifici dal 2013 ad oggi sul mio sito dalilanesci.it».

Decide di affidarsi a Facebook la parlamentare del Movimento Cinquestelle Dalila Nesci per contrattaccare rispetto alle accuse di non aver effettuato i versamenti previsti dall’adesione al Movimento stesso.

Nesci ribadisce una serie di critiche alla conduzione del movimento, come quella relativa alla scelta del candidato governatore della Calabria (LEGGI), per poi aggiungere che «dovevamo operare una rivoluzione culturale ma le maggiori energie e risorse sono state utilizzate in questi anni per abbassare il discorso politico. Tanto è vero che ci ritroviamo ciclicamente a parlare di rendicontazioni per denigrare qualche parlamentare e distogliere l’attenzione dalle questioni politiche su cui invece bisognerebbe argomentare».

COMBATTO OGNI GIORNO LE MAFIE, FIGURIAMOCI SE HO PAURA DEI PROBIVIRI!

Pubblicato da Dalila Nesci su Lunedì 6 gennaio 2020

Andando al nocciolo della questione, poi, la parlamentare vibonese chiarisce che «le rendicontazioni dovevano essere un vanto, un’azione politica gioiosa da rilanciare per il suo significato politico simbolico. Ed invece viene tirato fuori come “clava” mediatica dai vertici del M5S per delegittimare i portavoce. In questa trappola sono caduti in tanti, anche in buona fede, che alimentano “non argomenti” anziché vedere la trave che c’è negli occhi del M5S».

Per quanto la riguarda, inoltre, Dalila Nesci ha annunciato «sono arrivata a donare 170 mila euro del mio stipendio da parlamentare in questi anni e ne sono fiera. Non temo alcuna gogna mediatica», per poi concludere: «Siamo diventati gli attori principali dell’ipocrisia ed è così che si uccide la speranza. Ho voluto fin dall’inizio essere la sentinella dentro il Parlamento, non me ne vado dal MoVimento Cinquestelle, non ho tradito i valori del M5S, sono altri che l’hanno fatto».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE