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SORIANO CALABRO (VV) – «La vicenda, surreale, dell’ospedale fantasma di Soriano rivela plasticamente lo stato comatoso in cui versa la sanità in Calabria e, in particolare, nella provincia di Vibo Valentia. Una struttura da tempo quasi del tutto abbandonata al suo destino, progressivamente spogliata di personale e funzioni, ma che al contrario potrebbe rappresentare un presidio di primaria importanza per un’ampia fetta di territorio».

Antonio Lo Schiavo (De Magistris presidente)

È quanto sostiene, in una nota, Antonio Lo Schiavo, candidato al Consiglio regionale della Calabria con la lista “De Magistris presidente”.

«Dalle cronache di questi giorni – aggiunge Lo Schiavo – emerge invece uno scenario diametralmente opposto: porte spalancate, luci accese, reparti deserti e nessun sanitario a presidiarli. E fa impressione leggere il resoconto consegnato alla stampa da un cittadino 75enne che ha avuto la necessità di farsi medicare una ferita e che, recatosi nella struttura, si è trovato di fronte il quadro sopra descritto. Ma ciò che fa ancor più riflettere è la precisazione fornita dall’Asp di Vibo, che afferma come quello di Soriano non sia affatto un ospedale».

Prosegue Lo Schiavo: «Certo dice bene il responsabile dell’Asp: a Soriano non c’è più un ospedale, smantellato in ragione di una delle tante scelte scellerate operate dalla politica nella sanità calabrese. Sarebbe però utile immaginare un futuro diverso per la struttura nella quale, oltre alla Rsa e al punto di primo intervento funzionante solo per 12 ore al giorno (ma non evidentemente nel momento in cui la persona ferita vi si è recata), potrebbe e dovrebbe trovare attuazione il progetto di realizzazione di una Casa della salute, vale a dire l’iniziale destinazione dopo la chiusura dell’ospedale. Serve, insomma, ora più che mai, il coraggio e la capacità di fare scelte oculate ed efficaci, orientate all’interesse del territorio e ai bisogni dei cittadini. Non proseguire – conclude il candidato al Consiglio regionale con la lista “De Magistris presidente” – nella logica dissennata delle ingerenze politiche che hanno fatto del sistema sanitario regionale un terreno fertile solo per conquistare consensi e alimentare clientele».

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