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PIZZO – Di stare nella pancia della mamma non ne voleva più che sapere. Non ha atteso di arrivare in ospedale. La voglia di affacciarsi alla vita è stata infatti più forte. Il piccolo Emanuele non ha lasciato il grembo materno in una normale sala di ostetricia di ospedale o di una clinica. No, è venuto al mondo per strada. Anzi sul marciapiede per essere precisi. La scena, che per chi, come il cronista che l’ha vissuta in diretta e la sta raccontando, ha fatto tornare indietro con la mente agli anni d’un tempo ormai lontano, si è verificata ieri sera intorno all’1,30 in via Marcello Salomone, una delle più trafficate vie del rinomato centro turistico del Vibonese. Ad un certo punto la circolazione stradale si blocca. Poco lontano si sentono delle urla di una donna circondata da un capannello di persone. Si pensa ad un incidente, probabilmente grave. La gente scende dalle auto, accorre sul posto sia per vedere cosa fosse realmente accaduto sia per prestare soccorso. Fortunatamente non ce ne sarà bisogno. Avvicinandosi, infatti, si vede il padre di Emanuele, un bulgaro di 32 anni che prima stringe tra le braccia la sua piccola creatura in lacrime, avvolta in una maglietta dopo aver reciso il cordone ombelicale, e, subito dopo, aiuta la neo mamma, una ragazza dì 25 anni, a riprendersi dall’inusuale parto.

«E’ tutto a posto, è nato mio figlio. Tutto a posto», sono le parole pregne di gioia che il raggiante papà pronuncia a ripetizione davanti ai curiosi, quasi come in un disco rotto e con un sorriso luminoso, così come i suoi occhi. Un sospiro di sollievo anche per la gente che ha accolto – chi sbalordita, chi felice – il lietissimo evento. La coppia di genitori, non ha fatto in tempo ad uscire e a raggiungere l’auto per recarsi in ospedale. Il suo bimbo aveva fretta, fretta di nascere e l’ha fatto in una mite serata a ridosso di Ferragosto. Dopo l’arrivo del 118 e dei carabinieri, mamma, papà e il loro piccolo, sono stati portati all’ospedale. Emanuele, ora sta bene, pesa oltre 3 kg, e sembra in buona salute. E’ un batuffolo, ma già con una storia da raccontare.

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