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TROPEA (VV) – A vincere la nona edizione del Premio Tropea, bandito dall’Accademia degli Affaticati presieduta da Michele Accorinti, è la scrittrice Simona Sparaco con “Se chiudo gli occhi” Giunti. Il suo lavoro conquista 37 voti, 29 da parte della giuria popolare, 8 dalla giuria dei sindaci. Al secondo posto, il medico-scrittore Santo Gioffré con “Il Gran Capitàn e il mistero della Madonna nera”, Rubbettino, con 25 voti, 14 dalla giuria popolare e 11 dalla giuria dei sindaci. Al terzo posto, Dario Vergassola, con la “La ballata delle acciughe”, Mondadori, con 9 voti, 2 dalla giuria popolare e 7 dalla giuria dei sindaci. I votanti tra gli aventi diritto sono stati 71 su 101, pari al 70,3 %. (Vergassola, 13 %; Gioffrè, 35 %; Sparaco, 52 %).

Ma nella serata di ieri, il finalista Santo Gioffré non si è presentato alla manifestazione ritirando la sua candidatura, decisione presa in seguito alle dichiarazioni sulla stampa della pentastellata Dalila Nesci.

Dalla sua città di Palmi (RC), ha inviato una breve lettera spiegando le motivazioni del suo gesto. «Ritiro, come autore finalista, la mia candidatura al Premio Letterario Tropea. Ho letto le dichiarazione della deputata Nesci – scrive Gioffré – che mi “onora” di un ulteriore e spropositato attacco che offende, prima ancora della mia libertà e del mio impegno di intellettuale calabrese, l’indipendenza e il prestigio del Premio Tropea. Da Calabrese, ho messo al servizio della mia terra e del suo bisogno di riscatto, il mio lavoro di scrittore: i miei romanzi, pubblicati dalle più importanti case editrici (Mondadori, Rubettino, ecc.) premiati più volte negli anni e dai quali è stata tratta anche una Fiction televisiva, trasmessa in prima serata, con grande successo, da Rai Uno e vista in tutto il mondo, portano l’immagine di una Calabria fiera di sé. Non tema, dunque, la Deputata Nesci: al fine di evitare ogni impropria strumentalizzazione e preservare da ogni inutile e artificiosa polemica il prestigiosissimo Premio Tropea, che mi vede tra i Finalisti con il romanzo Il Gran Capitano e il Mistero della Madonna Nera, ho deciso, con amarezza, ma con consapevole determinazione, di ritirare la mia candidatura dal Premio finale, al quale auguro ogni meritato successo».

Sul palco di largo Galluppi, quindi, sono saliti solo i due scrittori Sparaco e Vergassola per ricevere il primo e il terzo premio, pari a 5.000 euro e 2.000 euro. (Al secondo classificato sarebbe toccato un premio di 3.000 euro). A loro anche la statuetta coniata appositamente per il Premio Tropea dall’orafo tropeano Tommaso Belvedere.

Soddisfazione della vincitrice Sparaco, scrittrice e sceneggiatrice romana, emozionata e felice per il traguardo raggiunto. Finalmente conquistato un primo premio dopo il secondo posto al premio Bancarella e il secondo al Premio Salerno.
In “Se chiudo gli occhi”, Sparaco fa compiere alla protagonista, Viola, un viaggio insieme al padre, artista famoso ed eterno bambino, che prima l’aveva abbandonata, nella loro terra d’origine. Alla fine del viaggio ella scopre la forza dell’amore, della verità e del perdono. Un romanzo avvincente che ha conquistato i favori della maggior parte dei giurati.

Con la conduzione di Michele Cucuzza e Livia Blasi, che ha dimostrato il suo attaccamento al Premio Tropea del quale è conduttrice storica, la seconda serata è stata impreziosita dagli ospiti Mimmo Gangemi, Fernando Nicotra, Francesco Cosco e Alfonso del Vecchio; sono intervenuti il sindaco Giuseppe Rodolico, mons. Luigi Renzo, Gilberto Floriani, Francesco Monteleone, Mario Romano, Gennaro Tarallo, Francesco Bartone.

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