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MILETO – La vita di Natuzza Evolo è stata senza dubbio straordinaria tanto da suscitare nelle migliaia di persone che l’hanno conosciuta di persona o soltanto in preghiera un desiderio di essere presente nei luoghi in cui ha vissuto o che ha sognato che fa sì che ogni anno, in occasione della festa della Mamma, Paravati, principale frazione di Mileto e paese natale della mistica deceduta il primo novembre 2009, divenga la meta di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia che si raccolgono nel parco interno della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, erede ideale dell’opera di fede della donna, per pregare Gesù e la Madonna nel segno e nel ricordo di Natuzza Evolo e con la segreta speranza di ottenere al più presto notizie sul suo percorso di beatificazione (LEGGI LE TAPPE VERSO LA CANONIZZAZIONE).

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Anche questo 2016 non ha fatto eccezione e così le strade di Mileto e di Paravati si sono riempite di pullman e automobili, segno tangibile che la folla di pellegrini non ha mancato l’appuntamento con la giornata di preghiera. Ad aprire la manifestazione religiosa, dopo la processione della statua del Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime (scolpita così come la Madonna appariva a Natuzza nelle sue visioni mistiche) per le vie del paese e la recita del Rosario, è stato il presidente della Fondazione, don Pasquale Barone.

Don Barone ha ricordato come in questo 2016 cade il 29esimo anniversario della nascita della Fondazione (in origine associazione) avvenuta il 13 maggio 1987, ribadendo, poi, come i lavori di realizzazione dell’opera generale della Villa della Gioia, il complesso architettonico a sfondo religioso e assistenziale sognato da Natuzza, siano a buon punto con la imminente inaugurazione della chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria ma aggiungendo che ancora mancano la realizzazione della “Casa dei sacerdoti” del “Ricovero per i malati terminali” e la via Crucis e invocando l’aiuto dei fedeli per far fronte agli impegni finanziari degli anni a venire (GUARDA LE IMMAGINI DEL PROGETTO DELLA VILLA DELLA GIOIA).

La giornata di preghiera, che ha previsto anche l’apertura alla visita del pubblico della tomba della donna di fede, è poi entrata nel vivo con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo. Il pastore della diocesi ha esordito concedendo a tutti i presenti l’indulgenza plenaria giubilare: «Questa di oggi – ha affermato – è la prima assemblea dei cenacoli che si tiene nell’anno giubilare della misericordia ecco perché non potevo fare a meno di concedere l’indulgenza giubilare». 

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Durante la sua omelia il vescovo ha ribadito la necessità di testimoniare l’amore di Cristo: «Gesù ascende al Padre ma non ci abbandona, non si è allontanato è solo scomparso dalla nostra vista ma è sempre con noi e lo sarà fino alla fine dei tempi. Noi non  abbiamo nulla da aggiungere – ha proseguito il presule – Gesù ha fatto tutto e ha salvato tutti, ci incarica solo di essere testimoni non continuatori distinti da lui, testimoni dell’amore misericordioso di Dio che salva ogni uomo».

A questo punto monsignor Renzo ha parlato di Natuzza rimarcando come la donna di fede abbia abbracciato la testimonianza del messaggio evangelico salendo «con Gesù sulla croce della sofferenza». Il vescovo, inoltre, esortando a non vivere di una religiosità e una devozione di facciata, ha citato il testamento spirituale di Natuzza Evolo aggiungendo che «tutta la nostra vita deve trasformarsi in preghiera, la preghiera di Natuzza non è mai stata staccata dalla vita quotidiana, lei è una vera mistica – ha riconosciuto Renzo – che dialoga con Dio, ascolta Dio e risponde a Dio» trasportando questa sua esperienza nella vita di tutti i giorni perché «la fede in Dio non si può staccare dalla concretezza della vita, si guarda al cielo per poi camminare sulla terra».

Durante la celebrazione c’è stato un momento in cui il pubblico di fedeli ha rivolto il viso al cielo per osservare un fenomeno atmosferico causato dal sole posto dietro le nuvole. Un cerchio di luce che ha spinto tanti a ripensare alle parole del vescovo Renzo pronunciate all’inizio della sua omelia: «Gioisco al pensiero di come mamma Natuzza assieme ai santi stia godendo di questa nostra assemblea straordinaria».

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