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MILETO – In migliaia hanno voluto essere presenti questo pomeriggio a Paravati, principale frazione di Mileto, per celebrare il terzo anniversario della morte di Natuzza Evolo, la donna di fede che nei suoi 85 anni di vita si è resa protagonista di innumerevoli fenomeni mistici e che con la sua forza e fede in Dio ha saputo portare conforto ad una innumerevole folla di persone che in cambio le hanno sempre manifestato affetto e devozione. Il terzo anniversario della sua morte è stato ricordato con una messa celebrata sul sagrato della costruenda chiesa del Cuore immacolato di Maria rifugio delle anime la cui costruzione la stessa Natuzza ha ispirato.

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La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, Santo Marcianò, e concelebrata dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo. Di fronte a diverse migliaia di persone i due presuli hanno rimarcato la grande vicinanza della chiesa ufficiale alla figura di Natuzza Evolo, la cui causa di canonizzazione, lo ricordiamo, non può avere inizio prima che siano trascorsi almeno cinque anni dalla morte. Una figura, quella di Natuzza Evolo, che incarna un messaggio profondo e spirituale che è quello che tutto è Dio. Da parte sua il vescovo Renzo nel salutare il suo omologo di Rossano ha ricordato che «oggi è una giornata speciale perché festeggiamo i santi del Paradiso e tra questi santi vediamo Mamma Natuzza e gioiamo per lei».

Anche Marcianò ha manifestato la sua vicinanza alla figura di Natuzza nel momento in cui ha affermato si essere felice di essere presente a Paravati e «di poter incontrare la figura di Natuzza Evolo che in passato ho più volte incontrato e attraverso di lei ho sentito che il Signore ha parlato alla mia vita».

La celebrazione è proseguita normalmente e durante l’omelia il vescovo Marcianò ha illustrato ancor più nel dettaglio la figura di Natuzza Evolo e il messaggio cristiano che con la sua vita ha saputo e sa trasmettere a chi l’ha incontrata e continua ad incontrarla nelle preghiere. Citando le beatitudini, il cui passo dal vangelo è stato letto poco prima, poi, il presule ha precisato che «il punto non è essere destinatari di particolari visioni ma il punto è vedere Dio in tutte le cose, questa è la beatitudine di chi contempla come Natuzza, di chi prega come Natuzza e di chi è puro di cuore come Natuzza».

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