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La folla presente a Paravati di Mileto

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MILETO – Pur se non era presente la solita folla di pellegrini che normalmente “invade” il parco della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime a Paravati, principale frazione di Mileto, la partecipazione al settimo anniversario della morte di Natuzza Evolo è stata particolarmente sentita dai presenti che hanno assistito alla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, con attenzione e trasporto spirituale.

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RADUNO DEI CENACOLI DI PREGHIERA

Dopo la breve introduzione del presidente della Fondazione nata su ispirazione di Natuzza Evolo il 13 maggio 1987, don Pasquale Barone, ha avuto inizio la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Renzo che non ha voluto mancare all’appuntamento malgrado fosse colpito da una forma influenzale. Durante l’omelia il presule ha più volte rimarcato la necessità di vivere secondo i precetti cristiani mettendo al primo posto la misericordia e l’amore per i nostri simili aggiungendo poi che «essere santi non è un privilegio di pochi. Tutti noi nel battesimo abbiamo l’eredità per poter diventare santi». E la strada da percorrere per la santità «ce l’ha indicata Gesù stesso nel discorso della montagna quando ha elencato le beatitudini. Dio ci ha già immerso nella sua santità, noi dobbiamo prenderne coscienza».

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DELL’ANNIVERSARIO DELLO SCORSO ANNO

Parlando poi di Natuzza, il presule ha ricordato come la mistica di Paravati abbia vissuto la sua vita «in piena e convinta umiltà fiduciosa della misericordia e della bontà di Dio, ha saputo incarnare le beatitudini» aggiungendo come sia «importante fare riferimento e affidarsi alla misercordia di Dio».

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In ultimo Renzo ha aggiunto che «Dio ci vuole tutti santi, ci vuole tutti salvati nel suo abbraccio di amore e di perdono e ci aspetta, ci aspetta con pazienza. Mi piace immaginare che in questo momento accanto al Padre ci sia anche Natuzza sorridente mentre ci fa segno di avvicinarci, di varcare la porta santa del Paradiso e di godere con lei la felicità di Dio». Prima di congedarsi, poi, il pastore della diocesi ha fatto cenno al processo di canonizzazione di Natuzza Evolo, avviato subito dopo i 5 anni dalla morte previsti dal diritto canonico, precisando che al momento non ci sono novita ma dando nel contempo grandi speranze ai devoti di Natuzza: «Avrei voluto – ha detto Renzo – darvi qualche buona notizia su di lei ma per ora non ne ho, spero per pochi giorni ancora. Pazientiamo e il Signore ci premierà». (LEGGI LE PAROLE DEL VESCOVO IN OCCASIONE DEL RADUNO DEI CENACOLI DELLO SCORSO NOVEMBRE)

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