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I fedeli arrivati a Mileto

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Il tradizionale ritrovo in occasione della Festa della Mamma ha richiamato ancora una volta tanti fedeli da tutta Italia

MILETO (VIBO VALENTIA) – Sono giunti in diverse migliaia i pellegrini devoti di Natuzza Evolo per il tradizionale raduno dei Cenacoli di preghiera che si svolge ogni anno in occasione della Festa della Mamma. Nell’attesa del completamento del sogno di Natuzza ma anche per avere notizie riguardo il processo di canonizzazione partito all’indomani del quinto anniversario della morte di Natuzza Evolo (LEGGI).

E proprio in relazione alla causa di canonizzazione che i fedeli attendono con ansia arrivano brutte notizie. Il presidente della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime nel suo discorso iniziale ha annunciato che con disposizione del vescovo viene annullata la celebrazione eucaristica che si tiene ogni anno il 26 luglio in occasione della ricorrenza della “Promessa” di portare al Figlio di Dio le anime dei fedeliche Natuzza Evolo avrebbe fatto a Gesù durante una catalessi mistica negli anni ’40.

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Un annuncio che lascia presagire che qualcosa è cambiato rispetto agli anni passati. A confermare tale impressione è giunto proprio il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, che ha presieduto la celebrazione eucaristica.

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Il presule, infatti, durante la sua omelia ha annunciato che «per quanto straordinaria sia stata la sua vita e la sua spiritualità alla Congregazione della dottrina della fede, con cui dobbiamo rapportarci e da cui dipendiamo, permangono diversi dubbi e perplessità che sto cercando con i denti di risolvere, certamente ci riusciremo ma ci vuole tempo, pazienza e soprattutto fiducia. Sono pienamente convinto che quello che facciamo ora ci farà guadagnare tempo dopo. La figura di Natuzza è molto bella, e chi non lo riconosce, ma – ha proseguito – anche abbastanza complessa soprattutto se non la si prende dal verso giusto dando di lei un’immagine sbagliata. La “causa” deve partire bene per non arenarci dopo. Chiedo pertanto pazienza ma anche molta prudenza nelle cose che si dicono e si fanno. Lo spontaneismo può anche portare a degli errori. Il provvedimento che è stato ricordato da don Pasquale riguardante il 26 luglio è conseguenza di questo atteggiamento di perplessità da parte della Congregazione della Fede: loro me lo hanno scritto e non posso non eseguire anche per il bene di Natuzza oltre che della comunità. Ancora – ha concluso – Natuzza non può essere in nessun modo oggetto di culto pubblico se prima la chiesa non riconosce ufficialmente le sue virtù eroiche, solo allora può partire la sua venerabilità. Questo non è detto che non ci sarà ma dobbiamo avere pazienza e questo non vuol dire mortificarla o non amare Natuzza o non sentirci amati da lei, ma tutto deve svolgersi per il bene e nelle forme consentite dalla Chiesa».

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Il ricordo della mistica di Paravati resta, comunque, forte nella memoria di quanti l’hanno conosciuta durante i suoi 85 anni di vita terrena e l’affetto verso una donna dalla fede incrollabile si manifesta con forza ogni anno in occasione dei raduni dei Cenacoli durante i quali si prega il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime ossia l’incarnazione mistica della Madonna così come appariva a Natuzza durante le sue visioni.

Sempre il vescovo Renzo durante l’omelia ha rivolto la propria attenzione proprio ai cenacoli: «Sappiamo tutti quanto Natuzza tenesse ai Cenacoli al punto da raccomandarli in ogni occasione a cuore aperto. Fate Cenacoli di preghiera – ha esortato il presule – invece di fare cenacoli di mormorazione. Perché la preghiera fa bene all’anima e al corpo, la mormorazione invece danneggia lo spirito e fa peccare contro la carità».

Quest’anno, inoltre, è un anno particolare in quanto ricorre il trentesimo anniversario della nascita della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio della Anime (LEGGI) che si occupa della realizzazione del sogno di Natuzza di realizzare la Villa della Gioia, un complesso architettonico a sfondo religioso e assistenziale con al centro il grande santuario mariano, ormai completato e in attesa di consacrazione.

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