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La sede della Fondazione Cuore immacolato di Maria rifugio delle Anime

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CATANZARO – In attesa di conoscere il futuro della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, ente nato su ispirazione della mistica di Paravati Natuzza Evolo, in relazione alla revoca del decreto che ne autorizza le attività di culto (LEGGI LA NOTIZIA) ad aprire un nuovo capitolo nella vicenda è la Conferenza episcopale calabra, riunitasi a Catanzaro dal 2 al 4 ottobre nella propria sede del Seminario teologico “San Pio X”, per la sessione autunnale dei suoi lavori ordinari.

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I vescovi calabresi, infatti, hanno «manifestato piena solidarietà e vicinanza al vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, per le vicende che lo vedono coinvolto con la Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle Anime».

In particolare, «i Vescovi calabresi riconoscono ed apprezzano il meritevole impegno profuso dalla Fondazione nella realizzazione dell’opera voluta da Natuzza, ma non possono approvare l’atteggiamento non ecclesiale di rifiuto della competenza canonica della Chiesa particolare nella cura animarum e sulle attività pastorali e di culto pubblico, senza per questo volere mettere in discussione il titolo di proprietà sulle strutture e sul patrimonio».

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Ma la conferenza episcopale calabra è andata anche oltre alla semplice solidarietà, i vescovi infatti hanno «nominato tre vescovi che aiuteranno l’Ordinario e la Fondazione per ricomporre ecclesialmente il cammino della Fondazione. I vescovi hanno altresì espresso parole di compiacimento per l’opera degli omonimi Cenacoli di Preghiera (LEGGI LA LETTERA AI CENACOLI DEL VESCOVO RENZO), incoraggiando mons. Renzo a dare agli stessi una maggiore organicità con un preciso Coordinamento diocesano ed interdiocesano, secondo un Regolamento attuativo dello Statuto che tenga conto delle direttive e del Codex iuris canonici (il codice di diritto canonico) della Chiesa. Da parte loro i Vescovi, venendo incontro alla richiesta di mons. Renzo, provvederanno a fare una ricognizione dell’esistenza, operatività e situazione di ogni gruppo di preghiera e nomineranno un coordinatore diocesano che mantenga i contatti con il Coordinamento interdiocesano della sede centrale di Paravati». 

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