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Pasquale Anastasi

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MILETO – Anche se dal punto di vista amministrativo la soppressione è giunta molto vicina alla sua conclusione con il Ministero dell’interno che ha già chiesto al vescovo Luigi Renzo a chi devolverne i beni (LEGGI LA NOTIZIA), la Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, presieduta da Pasquale Anastasi, non intende arrendersi.

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FONDAZIONE CUORE IMMACOLATO
DI MARIA RIFUGIO DELLE ANIME

È di queste ore, infatti, l’annuncio da parte dell’ente nato su ispirazione della mistica di Paravati Natuzza Evolo, di aver presentato un nuovo appello alla prefettura per la Congregazione per il clero dopo il rigetto da parte del vescovo dell’ultima supplicatio (LEGGI LA NOTIZIA).

Per quanto è stato possibile sapere il ricorso è stato già inoltrato e ripercorre, con alcune ovvie modifiche, i contenuti della supplicatio a suo tempo inviata al vescovo (LEGGI LA NOTIZIA SULLA SUA PRESENTAZIONE).

La Fondazione, o meglio il consiglio di amministrazione della Fondazione, con questo ricorso mira ad ottenere la revoca previa sospensiva del provvedimento del tre luglio scorso con cui il vescovo Luigi Renzo ha decretato la soppressione della Fondazione dando il via a quella procedura che coinvolge anche il ministero dell’Interno e che ha come epilogo la fine giuridica, amministrativa ed economica della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime (LEGGI).

In questo momento, il nodo cruciale della vicenda riguarda il patrimonio della Fondazione che, nel caso di una soppressione, andrebbe assegnato ad altri enti indicati dal vescovo.

(LEGGI LA NOTIZIA SULL’ITER PREVISTO)

C’è da dire sotto questo aspetto che lo stesso presule ha offerto una soluzione alla Fondazione garantendo il proprio impegno a suggerire il trasferimento del patrimonio ad una nuova Fondazione civile creata dai medesimi soci attuali.

Un’ipotesi mal digerita dai soci dell’ente che invece vorrebbero proseguire nel cammino tracciato dal messaggio di Natuzza (LEGGI LA NOTIZIA DELL’APERTURA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DI NATUZZA EVOLO) con un ente che sia riconosciuto come religioso.

La parola adesso passa agli uffici vaticani.

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