X
<
>

L'interno della chiesa di Acquaro

Condividi:
2 minuti per la lettura

ACQUARO (VIBO VALENTIA) – È tutto pronto, nella Parrocchia Santa Maria dei Latini di Acquaro, per domani quando, finalmente, dopo oltre due mesi, le porte della Chiesa saranno nuovamente aperte ai fedeli per le celebrazioni.

Infatti finora, seppur la chiesa guidata da don Rosario Lamari è stata aperta per la preghiera individuale, tutte le funzioni e in particolar modo quelle della Settimana Santa, si sono svolte, come da decreto, a porte chiuse e trasmesse via streaming. Pertanto quella di lunedì sarà ufficialmente la celebrazione della prima messa post quarantena ma, in ogni caso, in conformità con le disposizioni della Fase 2, vi saranno limitazioni e regole da osservare. Innanzitutto c’è da dire che la parrocchia proprio ieri è stata sanificata e che il parroco, insieme ad alcuni suoi collaboratori, ha provveduto a contrassegnare i banchi con appositi cartelli in modo che i fedeli possono sedersi garantendo tra di loro la distanza di sicurezza di almeno un metro.

È di 51 persone la capienza massima che viene garantita nell’unica navata dell’edificio di culto e che pertanto don Rosario invita i fedeli che parteciperanno alla messa vespertina del sabato di dare spazio agli altri nel giorno di domenica, anche perché in questo primo momento non sarà celebrata la messa nella frazione Piani. 

C’è da dire, inoltre, che il popolo può prendere parte alle celebrazioni solo con l’utilizzo della mascherina e nel varcare la soglia della chiesa deve igienizzarsi le mani con liquido proprio o con quello fornito da un volontario della parrocchia.

Nelle norme stilate da don Rosario viene anche indicato il modo in cui bisogna uscire dalla chiesa senza creare assembramenti: «Al termine delle celebrazioni, per uscire dalla Chiesa, si devono seguire le indicazioni dei volontari». Per quanto riguarda infine il sacramento della Confessione, essendo la chiesa costituita da un’unica navata «sarà amministrato, a quei fedeli che ne fanno richiesta, al termine della celebrazione e dopo che tutti saranno usciti. Questo – si legge tra le norme parrocchiali – per la riservatezza del sacramento stesso nonché al fine di poter mantenere le distanze tra sacerdote e fedele».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE