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Marianna con uno dei suoi figli

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ACQUARO (VIBO VALENTIA) – «Sono sicura che come Paese pagheremo un duro prezzo ma alla fine se rispettiamo le regole tutto andrà bene».

Ad affermarlo è Marianna 44 anni, originaria di Acquaro, sposata e madre di due figli, che da circa venticinque anni vive a Cortefranca in provincia di Brescia ed oggi conosciuta come zona rossa. «Mai avrei pensato – racconta con voce tremante – che dalla Cina quel virus potesse arrivare qui e quelle immagini forti e surreali che vedevo nei tg a volte dubitavo potessero essere vere».

Marianna, che fa la casalinga, ci racconta come è cambiata la vita da quando è scattata l’emergenza. Giornate tutte uguali che trascorre con ansia e con il pensiero rivolto alla sua famiglia.

«Inizialmente ero scocciata dalle restrizioni che il Governo ci ha imposto perché ti senti privata della tua libertà: non puoi uscire a prendere un caffè, non puoi andare a fare una passeggiata e a fare la spesa è diventata una lotta alla sopravvivenza. Ora invece mi vergogno di essermi lamentata – afferma – perché dopo tutto mi hanno chiesto di fare la mia parte e di stare a casa con tutti i confort dei quali oggi usufruiamo. Non è poi così duro. Duro – continua nel suo racconto – è sentire il suono delle sirene delle ambulanze che vanno e vengono dagli ospedali irrompendo quel silenzio tombale che ormai regna in questi paesi dove ci conosciamo quasi tutti e cerchi di capire dove si dirigono e chi si è sentito male. Duro è sentire i rintocchi delle campane che ci avvisano dei morti. Quei morti che ormai qui non si contano più e dei quali non si sa dove vanno a finire. E non è vero che muoiono solo gli anziani perché conosco ragazzi e giovani che sono intubati e lottano per sopravvivere. Voi avete visto le immagini – racconta scoppiando in lacrime – ma noi qui vediamo dalle finestre i mezzi dell’esercito che trasportano le bare e chissà in quale cimitero. Immagini che rimarranno impresse nella mia mente per tutta la vita».

Il suo pensiero poi va «a mia madre e ai miei parenti che vivono ad Acquaro, ai miei compaesani e a tutti i calabresi» e spiega il motivo per cui, con tutta la famiglia, ha deciso di rimanere li.

«Sono rammaricata e delusa del comportamento di tanta gente che in modo irresponsabile ha deciso di scendere al sud. Non voglio giudicarli – aggiunge – perché sicuramente il panico e la paura non ti rendono lucidi. Anche io ho avuto ed ho tanta paura ma un sentimento forte mi ha frenato: l’amore. Amo mia madre e i miei familiari, amo la mia terra e non farei mai nulla per mettere a rischio la loro vita e quella dei miei compaesani. Spero che siano stati almeno responsabili nel comunicare il rientro e nel chiudersi in casa. Per quanto mi riguarda – conclude – ho deciso di rimanere qui a Brescia perché rispetto e sono grata a questa città che mi ha adottato e non è giusto lasciare da sola la barca mentre affonda».

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