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Uno scorcio dell'insediamento rupestre di Zungri

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ZUNGRI (VV) – Museo della civiltà contadina e sito archeologico degli Sbariati riprendono a vivere, dopo otto lunghi mesi di chiusura.

Tornano i visitatori, segno tangibile di una normalità che riaffiora, era mancata la dialettica tra i musei e le persone, soprattutto nei piccoli borghi.

Incrociamo la direttrice del museo, Maria Caterina Pietropaolo appena arrivati, intenta a spiegare l’utilizzo di una antica macchina ad una famiglia di turisti, entusiasma il feedback di domande, riflessioni, risate. Il museo si è ulteriormente arricchito di oggetti quotidiani.

«Dal 2003 ad oggi ci sono state una moltitudine di donazioni, dalle macchine sino agli antichi oggetti da cucina», racconta la direttrice. Nella prima giornata di apertura è stata ospite la sottosegretaria per il Sud e la Coesione, Dalila Nesci, accompagnata dal sindaco di Zungri, Franco Galati e dal vicesindaco, Caterina Gaudioso.

Pietropaolo e Nesci nel Museo della Civiltà contadina

Interessante e ricco di stimoli il confronto tra l’amministrazione, la direttrice e la sottosegretaria: sono state esposte alcune urgenze legate ai lavori di rifacimento del tetto del museo e agli interventi in alcune aree del sito, dopo un dissesto.

Pragmatico e propositivo l’invito di Dalila Nesci, uno sprone per tutte le Amministrazioni, affinché le richieste non vengano disattese: «È necessario sempre partire dalla progettazione, coinvolgendo gli attori principali, bisogna avere una visione chiara e definita e individuare una strategia. Certamente la politica ha il compito di sostenere». 

La visita di Dalila Nesci ha interessato sia il museo che il sito archeologico. La direttrice si è soffermata su alcuni allestimenti, sulla datazione di alcuni tessuti da corredo. Si punta ad ospitare tante persone, le aspettative sono molto buone e si respira un clima di entusiasmo.

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