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MILETO – Sono trascorsi 6 anni dalla morte di Natuzza Evolo avvenuta il primo novembre 2009 all’età di 85 anni e come ormai tradizioni si è svolta a Paravati, principale frazione della città normanna, una celebrazione eucaristica in ricordo della mistica i cui devoti sono sparsi in tutto il mondo e per la quale lo scorso anno ha avuto inizio l’iter di canonizzazione con l’annuncio formale del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo.

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Il maltempo che sta imperversando nella regione, però, non ha consentito il consueto raduno di fedeli nel parco della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, ente religioso e assistenziale ispirato proprio dalla stessa Natuzza Evolo, e così i responsabili dell’organizzazione hanno aperto le porte della cappella della Fondazione stessa ospitando al suo interno quante più persone possibili mentre il resto dei devoti si sistemava all’esterno per ascoltare la messa officiata dal vescovo Renzo dagli altoparlanti appositamente sistemati.

Nella sua omelia il presule ha più volte citato Natuzza Evolo evocando la speranza di tutti nel vedere presto Santa la donna di fede: «Che bello – ha detto commentando un brano dell’Apocalisse – sarebbe per noi se in questa immensa moltitudine (i santi, ndr) che va dietro l’Agnello potessimo individuare Mamma Natuzza», per poi ricordare come sia necessario «vivere con fedeltà e coerenza il proprio battesimo e realizzare così l’ideale di santità», un percorso che può apparire difficile ma «è facile, basta mettersi nelle mani del Signore». E ricordando ancora Natuzza ha aggiunto «ha messo se stessa nella mani di Dio e del Crocifisso che non l’ha lasciata sola ma l’ha portata con lui. Natuzza con il suo materno sorriso e con le braccia aperte ci aspetta per accoglierci come sapeva fare quando era tra noi e per accompagnarci da Gesù e dal Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime»

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