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I devoti di Natuzza durante la celebrazione

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MILETO – Otto anni fa, il primo novembre 2009, moriva ad 85 anni Natuzza Evolo. A distanza di 8 anni, come ormai tradizione, la Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, ente spirituale nato su ispirazione della stessa donna di fede, celebra una messa in suffragio della mistica. Ma l’anniversario 2017 si veste di una importanza diversa dal solito in quanto è il primo dopo il terremoto che ha sconvolto, la scorsa estate, la stessa Fondazione a causa di una vera e propria contesa sorta con la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, guidata dal vescovo Luigi Renzo, che ha portato alla revoca del decreto di riconoscimento della Fondazione da parte della Diocesi (LEGGI LA NOTIZIA).

A questo si aggiunge lo shock creato dalle parole del vescovo che lo scorso maggio ha annunciato “perplessità” da parte della Congregazione della fede sul processo di canonizzazione da avviare per Natuzza Evolo (LEGGI).

Negli ultimi giorni, comunque, le cose sembrano migliorare. Se da un lato il vescovo ha autorizzato la Fondazione a conservare presso la cappella dell’Ospizio annesso il Santissimo sacramento e a dire messa, dall’altro da Roma giungono le prime notizie positive (LEGGI LA NOTIZIA) che trovano oggi conferma ufficiale.

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In questa atmosfera, il vescovo Luigi Renzo ha celebrato oggi la messa in ricordo di Natuzza con al proprio fianco l’ex parroco di Paravati ed ex presidente della Fondazione, don Pasquale Barone, e l’attuale parroco don Domenico Muscari.

Nel corso della sua omelia il presule ha evidenziato come «trovarci qui in questo giorno particolare, festa di tutti i santi, in cui noi facciamo memoria anche del pio transito e della nascita al cielo di Natuzza non può che farci fibrillare tutti di gioia».

Malgrado ufficialmente ancora Natuzza non sia considerata dalla chiesa una santa, il presule ha affermato come «mi piace, in questo momento, vedere in prima fila tra loro (i santi, ndr) Mamma Natuzza che con le braccia spalancate ci sorride e ci chiama tutti a seguire quella strada, la strada della santità». Quella santità che «è per tutti, basta avere la carica e la temperatura spirituale giusta che ci consente di avvicinarci a Dio», perché «la santità è un programma di vita che realizziamo giorno per giorno specchiandoci in Dio» e «dall’alto del Paradiso, Natuzza ci sorride e ci invoglia per fare in modo di trovarci anche noi nel numero di coloro che aspettano il Signore». 

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Proprio riguardo Natuzza, poi, Renzo ha ricordato come la mistica sia «la prova della misura che ci indica il Signore Gesù: lei è un’analfabeta e per nulla istruita ha però il cuore pieno d’amore che ne ha fatto la santa che sappiamo e che speriamo possa essere riconosciuta tale dalla chiesa, la sua vita è stata un vero canto alla bellezza di Dio da lei stessa eseguito anche a conforto di tutti noi».

In chiusura della sua omelia il vescovo ha voluto dare alla platea presente due buone notizie. La prima riguarda la conferma di quanto anticipato dal Quotidiano negli scorsi giorni ossia, come detto più su, che «finalmente si sta aprendo uno spiraglio di luce: nei prossimi giorni – ha detto il vescovo – costituirò, d’accordo con la Congregazione della Fede, una commissione di teologi per studiare i fenomeni speciali di Natuzza al fine di arrivare presto ad ottenere il via libera della Congregazione della Fede per poter aprire l’indagine diocesana sulle virtù eroiche della nostra mistica. Vi invito a pregare».

La seconda buona notizia, invece, riguarda i Cenacoli di preghiera cui, all’indomani della revoca del decreto di riconoscimento alla Fondazione cuore immacolato di Maria rifugio delle anime, il vescovo aveva scritto per fornire rassicurazioni (LEGGI LA NOTIZIA). Renzo ha, infatti, annunciato che «finora avevamo l’approvazione solo diocesana, presto dovremmo avere l’approvazione della Conferenza episcopale calabra ed anche questo sarà un importante riconoscimento del grande ed immenso fenomeno ispirato e voluto da Natuzza e di cui voi stessi siete il meraviglioso frutto».

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