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Il momento dell'annuncio del nuovo vescovo da parte dell'amministratore apostolico mons. Francesco Oliva

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MILETO – Ha atteso fino alle 12.01, come da prassi pontificia, l’amministratore apostolico della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Francesco Oliva (vescovo di Locri-Gerace) prima di dare l’ufficialità alla nomina del nuovo vescovo della diocesi (il cui nome, tuttavia era divenuto pubblico fin dalla mattina – LEGGI).

Ma alle 12.01 ogni tradizione era stata rispettata, per cui, «in contemporanea con la Santa Sede – ha affermato mons. Oliva – desidero condividere con voi la gioia di annunciarvi che il Santo Padre Francesco ha nominato vescovo della santa Chiesa di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Attilio Nostro» parole salutate dall’applauso della platea in Cattedrale che ha così accolto con partecipazione la nuova guida della diocesi.

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Il vescovo Oliva ha anche svelato di aver avuto le prime indicazioni sulla nuova nomina lo scorso 12 agosto (giorno, tra l’altro, del cinquantenario di sacerdozio del vescovo emerito Luigi Renzo). Mentre il 16 agosto ha ricevuto la conferma sul nuovo vescovo e la data in cui sarebbe stato fatto l’annuncio ufficiale.

Nello stesso momento, nella parrocchia di Monte Sacro, «il vescovo ausiliare per il settore Ovest monsignor Paolo Selvadagi, davanti ai fedeli riuniti per la Messa appena terminata ha dato il medesimo annuncio.

«Sono felice di annunciarci questa notizia», ha detto il vescovo Selvadagi «Don Attilio ha passato momenti importanti del suo vissuto pastorale nella diocesi di Roma. Preghiamo per lui perché sia assistito dal Signore e accompagnato dalla Madonna».

Il nuovo vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea sarà ordinato durante la celebrazione eucaristica con ordinazione episcopale che si terrà sabato 25 settembre alle ore 17 nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Per quanto riguarda, invece, Mileto la Messa solenne per l’ingresso del vescovo nella nuova diocesi è prevista per sabato 2 ottobre alle 17 nella cattedrale dedicata dedicata a Maria Santissima Assunta.

Chi è il nuovo vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro

Il neo vescovo Attilio Nostro

Nato a Palmi (Reggio Calabria) il 6 agosto 1966, don Attilio Nostro è stato alunno del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e la Licenza in Studi su Matrimonio e Famiglia presso la Pontificia Università Lateranense.

Il 2 maggio 1993 papa Giovanni Paolo II lo ha ordinato sacerdote per la diocesi di Roma.

LEGGI IL PRIMO MESSAGGIO ALLA DIOCESI DEL NEO ELETTO VESCOVO ATTILIO NOSTRO

Tra i servizi prestati nella diocesi del Papa, quelli di vicario parrocchiale a Santa Maria delle Grazie al Trionfale (1993-1995); di vicario parrocchiale a Gesù Divino Lavoratore (1995-2001); di parroco a San Giuda Taddeo (2001-2014); infine dal 2011 è stato Prefetto della XIX Prefettura della Diocesi di Roma per un quadriennio.

Il futuro vescovo di Mileto ha ricoperto l’incarico di parroco di San Mattia apostolo a Roma dal 2014 ad oggi nonché insegnante di religione cattolica presso l’Istituto scientifico Nomentano.

Il saluto alla parrocchia d’origine di don Attilio Nostro

«Ho due riferimenti in cuore: uno per fedeli laici e uno per sacerdoti», ha detto don Attilio Nostro salutando la comunità che ha guidato per quasi sette anni.

«Voi laici avete una grande responsabilità, quella di non farci sentire soli, di aiutarci nell’incredibile compito di instaurare il regno di Dio su questa terra. E poi una parola per i sacerdoti: un vescovo si deve sporcare le mani per liberare da tante fogne intasate nel nostro cuore. Ringrazio la parrocchia di San Mattia in particolare, e tutte le parrocchie in cui sono stato parroco e vice parroco: mi avete insegnato ad amare», ha proseguito commosso.

«Mi sono sentito padre, fratello, sposo, ed è questo quello che voglio portare a questa comunità. Accompagnatemi con le vostre preghiere perché se il Papa mi ha voluto fortemente nella mia terra natìa, se ha scelto un parroco di Roma è un segno di fraternità e di ulteriore comunione. Ho imparato ad amare e desidero farlo ancora di più».

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