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Imperio Assisi

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MILETO – Si rivolge al sindaco Salvatore Fortunato Giordano, al consiglio comunale di Mileto e all’architetto Francesco Gangemi per realizzare quello che ormai è diventata quasi un’utopia.

L’ex preside Imperio Assisi, che ha dedicato la propria vita al territorio, ha annunciato l’invio al Comune di «due volumi che riceverete per posta sono significato del mio affetto per il paese che ho lasciato di presenza ma non di incancellabile ricordo, anche professionale».

Al di là dell’omaggio, però, c’è qualcosa che «rammarica e che non son riuscito a far “correggere” agli ingenui responsabili del “misfatto”» ossia «l’aver cambiato la gloriosa “Via Stazione” in “Via J. F. Kennedy”: un illustre immenso sconosciuto per la nostra Mileto».

Assisi ricorda come siano state «vane le mie istanze ai commissari prefettizi (di non puro sangue miletese) e a qualche sindaco, pro tempore».

Nel dettaglio Assisi ricorda come «dall’ultima “guglia” alla quarta guglia”, vicino l’ex calvario, il viale si nomava “Viale Stazione”, in omaggio a una tratta ferroviaria che ha portato civiltà e progresso».

Ricordando come «negli anni son riuscito a infuturare questo tassello storico, con targa marmorea, a San Costantino, alla stazione di Jonadi, di Vena, di Vibo Valentia, Longobardi, Sant’Onofrio, Pizzo, Vibo Marina …ma a Mileto ancora no», l’ex preside si chiede: «immemoria storica o irriconoscenza civica?».

Invitando Gangemi a descrivere «le tappe e gli interventi per far sì che il tratto di strada in questione si rinominasse “Viale stazione f.c.l.” e dinanzi lo spiazzale dell’ex stazione, su marmo, si incidesse. “ex ferrovie calabro lucane” tratta: Mileto, San Costantino, Jonadi, Vena, Monteleone, Longobardi, Pizzo, Vibo Marina, Porto Salvo», Assisi si chiede «che significato altrimenti avrebbe la locomotiva che il dottor Giuseppe Assisi, dirigente delle ferrovie secondarie, ha donato alla nostra Mileto…su istanza dell’allora preside Assisi?».

In conclusione, quindi, l’ex preside, annuncia: «Ritornerò a Mileto per scoprire la targa dedicata alle Ferrovie calabro lucane, alle quali, con Giuseppe Bulzomì abbiamo dedicato un intero volume: testo di studio in tante università calabresi».

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