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Annalisa Arione e Dario de Falco in scena

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SI AVVIA verso la conclusione l’edizione 2021 di Avvistamenti Teatrali, la rassegna ideata e diretta dall’associazione “Avvistamenti” di Maria Irene Fulco e Michele Paluci che ha riportato la drammaturgia contemporanea nel Parco Torre Marrana di Ricadi. Ultimo appuntamento con il teatro venerdì 27 agosto alle 21.30 con “Oggi. Fuga a quattro mani per nonna e bambino” della compagnia Arione De Falco, spettacolo vincitore di In-Box Verde 2021.

Nel corso degli ultimi decenni le relazioni intergenerazionali sono mutate: i cambiamenti economici, sociali e culturali hanno modificato la struttura e le abitudini delle famiglie portando ad una crescente separazione tra le generazioni.

Lo spettacolo, di Annalisa Arione e Dario de Falco, in collaborazione con Annalisa Cima e con musiche di Enrico Messina, racconta di un incontro tra generazioni lontane: Marco ha sette anni e un giorno, in preda alla rabbia, scappa di casa. Lina è un’anziana signora scappata da una casa di riposo. Questa è l’avventurosa fuga di un bimbo e di un’anziana signora che senza saperlo si stanno cercando. È la storia di due generazioni lontane che si prendono per mano in una notte di luna, iniziano a camminare insieme e a riempire la memoria di giochi, amore, il presente di divertimento e il futuro di “sono qui per te”.

Abbiamo intervistato Annalisa Arione, attrice e sceneggiatrice, da cui nasce la storia di questo spettacolo.

Lo spettacolo “Oggi. Fuga a quattro mani per nonna e bambino”, racconta in modo semplice un incontro tra generazioni lontane. A cosa si è ispirata?

«Ci sono due avvenimenti che hanno scatenato in me il desiderio di lavorare su questa storia e che abbiamo poi improvvisato con Dario de Falco, altro attore nonché compagno di vita. Il primo episodio risale a diversi anni fa quando andai a fare volontariato in una casa di riposo e mi venne affidata nonna Celestina, la quale aveva un inesauribile desiderio di tornare a casa e un pomeriggio nonna Celestina ad un certo punto fuggì, per poi ritrovarla poco fuori dalla casa di riposo. Fu un episodio che mi rimase molto impresso nella memoria. Non molto tempo prima di iniziare le prove dello spettacolo “Oggi”, incontrai in un bar una signora con la sua badante che non riusciva a farle comprendere il suo desiderio di voler un gelato, poiché non riusciva a ricordare la parola giusta per esprimere il suo volere e mi disse: “È come se una tenda molto pesante fosse scesa sui miei ricordi, sul mio passato e questa tenda è così pesante che a volte non riesco ad alzarla”. Con Dario de Falco abbiamo poi pensato di provare a raccontare una storia con queste radici che parli, in modo divertente, di un’avventura tra un bambino e una signora anziana, di un’amicizia che nasce tra due generazioni molto distanti. Sono stati incontri empatici molto forti da cui è partita la costruzione di questa storia».

Quanto secondo lei oggi è importante il dialogo tra le generazioni e come si può cercare di   abbattere la barriera comunicativa tra giovani e anziani?

«Una cosa che abbiamo scoperto, dopo aver iniziato le prove di questo spettacolo, è che esistono delle case di riposo con all’interno degli asili. È un modo, questo, per aumentare la qualità della vita sia dei piccini che si sentono accuditi e sia degli anziani che possono accudire. Il dialogo non necessariamente passa solo attraverso le parole, ma anche attraverso una vicinanza, fare delle cose insieme, anche solo standosi vicino ci si ascolta. Molto spesso durante i nostri spettacoli, tra nonna e nipote c’è come una magia. I bimbi si divertono molto, gli adulti sentono però anche un po’ di malinconia che porta alla rievocazione dei loro ricordi. In un certo senso, anche questo parlare, questo raccontare, è un collante».

Lei ha preso parte a progetti importanti nel corso della sua carriera, quali sono i suoi progetti futuri?

«Da poco abbiamo debuttato con uno spettacolo “Storia di un no”, un progetto importante che tratta il tema dell’amore tossico e della violenza di genere. In ottica futura, ci piacerebbe continuare a lavorare per i bambini. Vogliamo continuare ad esplorare, cercare la complessità per raccontare storie profonde in modo divertente e leggero».  

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