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Il tecnico Nevio Orlandi

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VIBO VALENTIA – Lui è un tecnico che non ha dei dogmi fissi. Inoltre ha per le mani una squadra ancora tutta da scoprire, che in queste prime fasi della stagione ha mostrato di sapersi adattare all’avversario e non solo. Nevio Orlandi, il tecnico della Vibonese, da “Nevio l’invincibile” (l’anno scorso, lo ricordiamo, nessun ko in campionato sotto la sua gestione) è diventato “Nevio il camaleonte” per via dei cambi di modulo finora effettuati da agosto in poi. L’idea di partenza, in casa Vibonese, era quella del 3-5-2, sulla quale Orlandi e il suo staff hanno iniziato a lavorare fin dal ritiro di Lorica. Ma quasi subito ci si è accorti che il modulo non era quello immaginato, in quanto c’era penuria di attaccanti: Allegretti out per il nuovo intervento e gli acquisti nel settore avanzato arrivati solo a fine agosto.

L’AVVIO – Con il solo Bubas lì davanti, e con in organico i giovani Loffredo e Di Santo, Nevio Orlandi il 3-5-2 “puro” lo ha provato in qualche partitella, affiancando Loffredo, appunto, a Bubas. Quindi ha dovuto utilizzare una sorta di 3-5-1-1, con Melillo che svolgeva di fatto una funzione da “sotto punta” piuttosto che affiancare Bubas, non essendo, appunto, un attaccante, ma avendo più che altro un ruolo da trequartista. Con questo modulo si sono così affrontate le prime gare ufficiali di coppa e le amichevoli in attesa dell’avvio del campionato. Mancava la punta pura e quindi si cercavano soluzioni adeguate per trovare una collocazione precisa a Melillo.

ARRIVA TAURINO – Ultimate le operazioni di mercato, il trainer rossoblù si è ritrovato con Cani e Taurino. A Bisceglie, al debutto in campionato, ancora 3-5-2, con stavolta Taurino in appoggio a Bubas. Ma pure in questo caso possiamo parlare di 3-5-1-1, visto che il neo acquisto rossoblù non gioca in linea con l’attaccante, bensì svaria alle sue spalle. IL 3-5-2 PURO – Si passa alla gara con il Trapani. Gioca Edgar Cani dall’inizio al fianco di Bubas. La Vibonese ha due punte “vere” e può attuare il 3-5-2 ideato in estate, ma ben presto ci si accorge che Cani non è in forma e si cambia ancora.

IL TREQUARTISTA – In casa con il Matera è Taurino ad affiancare Bubas, ma alle loro spalle giostra Melillo. Ecco trovata la collocazione per il calciatore argentino. Si passa al 3-4-1-2, con Tito che fa il quarto a sinistra e Maciucca il terzo a sinistra, essendo out Altobello. Arriva con questo modulo la prima vittoria della Vibonese.

LA DIFESA A 4 – Nel turno successivo Orlandi apporta delle modifiche, che spesso sono dettate anche dalle caratteristiche dell’avversario. Un determinato assetto viene studiato dal tecnico e dal suo staff ed è suggerito anche dalla gara. Al Cibali viene proposta la difesa a quattro: Franchino e Silvestri esterni, Camilleri e Altobello centrali. Si passa al 4-5-1, con Bubas unica punta. Si perde 3-0 ma se si guarda a quanto fatto nel primo tempo, il risultato è bugiardo.

L’ALBERO DI NATALE – La Vibonese versione camaleonte si nota ancora di più nel match interno con la Cavese. Orlandi propone il 4-3-2-1, il modulo “albero di Natale”. Tito stavolta fa il quarto di sinistra, Finizio gioca dall’altro lato e i centrali sono Altobello e Camilleri, anche perché Silvestri è out per infortunio. In mediana Obodo è affiancato da Collodel e Finizio. Quindi, dietro Bubas, giostrano Scaccabarozzi e Melillo. E per la cronaca si torna a vincere.

IL SESTO MODULO – Pochi giorni dopo aver battuto la Cavese, si gioca a Rieti e Orlandi cambia nuovamente: si passa al 4-4-1-1, con Taurino dietro Bubas, e si vince di nuovo. Quindi con la Sicula Leonzio si ritorna al sistema noto come “albero di Natale” ossia 4-3-2-1 e giunge una nuova affermazione. Insomma: una Vibonese in versione camaleonte sta dimostrando di non avere moduli fissi, bensì variabili in base all’avversario, al momento della gara, alla contingenza. Ci sono idee di fondo ben chiare da parte del tecnico e del suo staff e c’è una squadra propensa a recepirle. E i risultati stanno arrivando.

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