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Giuseppe Ferrazzo in campo

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VIBO VALENTIA – E’ come se il tempo si fosse fermato. Domenica scorsa, in occasione dell’ottava giornata del campionato di terza Categoria, girone F di Vibo Valentia, gli occhi non erano puntati solamente sul big match di vertice tra Filandari ed Orsigliadi (finito 3-1 per i biancorossi) ma soprattutto su chi difendeva i pali degli ospiti. Già, perché a mostrarsi agli occhi di un pubblico quasi incredulo c’era Giuseppe Ferrazzo, portiere classe ’65, sceso in campo a sostituire l’indisponibile Petrolo.

Novanta minuti che hanno prima oscurato la carta d’identità dell’estremo difensore e poi hanno evidenziato, alla vista dei presenti, il rapporto che sempre si fa tra il corpo e la preparazione che chiede questo sport. E’ il tempo mai passato di Giuseppe Ferrazzo in un giorno da raccontare e annoverare tra gli annali del calcio. Non ha sfigurato l’estremo difensore in un esordio che, nonostante la sconfitta, una vittoria se l’è portata a casa.

Un paio di interventi che hanno limitato la possibilità di uno scarto più largo e, soprattutto, la soddisfazione di aver neutralizzato un calcio di rigore mostrando una reattività propria di quei portieri in piena attività agonistica.

«Non si era mai allenato con la squadra – afferma il dirigente dei verde/granata Giuseppe Contartese – è sceso in campo senza la paura della prestazione, la quale si è rivelata poi al di sopra delle aspettative».

Una clessidra che, d’un tratto, si è bloccata per regalare un’emozione che, sicuramente, non è durata solo novanta minuti ma verrà ricordata come emblema di quegli inutili limiti che troppo spesso danno importanza ai paletti del tempo. Storie di icone viventi che, d’un tratto, decidono di regalare rare e piacevoli sorprese.

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