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BRIATICO (VIBO VALENTIA) – La straordinaria storia ha inizio nel 1946 quando Alfonso Prostamo e Giuseppina Prostamo decidono di partire da Briatico per emigrare e cercare fortuna in Argentina, a Buenos Aires.

Si sistemano, trovano subito lavoro e dalla loro unione nasce Ricardo, un bambino che crescendo acquisisce una forte passione per il calcio. Ricardo, appena può, gioca a pallone nelle piccole squadre locali prima e poi nel Boca Junior di Buenos Aires. Ricardo parla la lingua del posto ma anche l’italiano ed il dialetto di Briatico, la lingua dei suoi genitori. Ricardo ha tanti amici, uno di questi si chiama Diego Armando, Maradona di cognome.

Giocano assieme, Ricardo si interessa a far entrare anche il piccolo Maradona nel Boca Junior e ci riesce perché il giovane amico è bravissimo. Iniziano a giocare assieme nella squadra. Ricardo ogni tanto ritorna a Briatico per trovare i parenti rimasti, gli amici dei genitori ed in particolare un cugino appassionato di calcio che si chiama Vincenzo Melluso. A lui racconta le sue appassionate gare di calcio e condivide il piacere del pallone.

Intanto Maradona cresce e diventa l’importante personaggio internazionale che tutti conosciamo. Gioca nel Barcellona e chiama l’amico Ricardo Prostamo a giocare con lui nella grande squadra, e poi in Italia. Qui dopo anni rincontra il cugino Vincenzo Melluso e gli racconta della sua affettuosa amicizia con Diego Armando Maradona.

Vincenzo viene anche a sapere che il 30 ottobre di ogni anno Maradona festeggia il compleanno, il 30 ottobre è anche la sua data di nascita. In occasione del compleanno Vincenzo spedisce una cartolina a Maradona raccontando le vicissitudini dei parenti emigrati in Argentina e della comune data del compleanno.

Dopo un anno preciso, il 30 ottobre, squilla il telefono in casa Melluso a Briatico: «Sono Diego Maradona, sono in albergo, devo giocare tra poco e volevo farti gli auguri per il tuo compleanno».

Emozionatissimo Vincenzo Melluso non crede alle sue orecchie. Maradona, prima della partita Cesena-Napoli, invita Vincenzo a casa sua, a Napoli, gli dice anche di portare moglie e figli per passare qualche ora assieme. Vincenzo alla data prestabilita parte per Napoli, incontra prima il cugino Ricardo ed insieme si recano a casa di Maradona.

«Devo dire, commenta Vincenzo, che ho trovato da parte di Maradona una grande ospitalità, un incontro cordiale e caloroso anche in segno di riconoscenza e di rispetto con mio cugino Ricardo. Durante quell’incontro ed i successivi ho potuto riscontrare solo una grande umiltà, semplicità al di là dell’immagine che risultava in televisione. Sono andato a Napoli con mio fratello Leonardo, con i miei figli Fausto e Simona. Mi aveva anche promesso che sarebbe venuto in Calabria, a Briatico, per visitare con Ricardo i luoghi della memoria di mio cugino. Ricardo oggi è in Argentina per trascorrere un periodo con il padre Alfonso».

Vincenzo Melluso, dipendente comunale in pensione e nel tempo libero poeta, oggi vive nella frazione San Leo. Nella sua casa, appena dopo l’ingresso, campeggia un dipinto ad olio di Manfred Krieger che raffigura Maradona con la maglia azzurra, più in là una foto poster con dedica e autografo: «Diego a Vincenzo con affetto (10)» e, tutto attorno, numerose foto di Vincenzo Melluso e Diego Armando Maradona ritratti in vari incontri. Pensandoci bene, è una grande amicizia nata dall’emigrazione del 1946.

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