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«L’insegnante ha finora goduto di protezione e appoggio, se non di connivenza». Sono poche righe, quelle  contenute nelle diciassette pagine della misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Avellino Giovanfrancesco Fiore, che stigmatizzano però i silenzi e gli appoggi di cui avrebbe goduto da parte di personale scolastico e anche parascolastico in servizio presso il secondo circolo di Valle. Silenzi  e vessazioni subite dagli alunni che in alcuni casi, c ome testimoniano anche le riprese  realizzate dagli agenti della III Sezione della Squadra Mobile di Avellino, avvenivano alla presenza di altro personale, docente e non, in servizio all’interno del plesso scolastico di Piazza Carlo Festa. Sono fotogrammi inequivocabili, quelli diffusi dalla Polizia nel corso della conferenza stampa di ieri mattina. E anche le parole del dirigente della Squadra Mobile, il vicequestore Marcello Castello sono chiare: «Le immagini non lasciano dubbi, molti hanno visto ma non sono intervenuti. Potrebbero esserci altri indagati. C’è stato un contatto tra madri e scuola, nessuno nella scuola era a conoscenza delle indagini». Ancora indagini, dunque, quelle su chi non ha vigilato. Ieri mattina la scuola di Valle è rimasta «blindata», ma gli alunni hanno comunque partecipato alle lezioni alle materne. Anche tutti quelli che sono rimasti coinvolti in questa terribile vicenda di violenze. 

 Intanto la dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la dottoressa Rosa Grano, annuncia l’immediata sospensione della docente dal servizio: ««Episodi come questi lasciano sempre sconcertati. Come ufficio scolastico provinciale procederemo ad una sospensione immediata dell’insegnante accusata di violenza. Tuttavia, ci sarà bisogno di ulteriori indagini per chiarire la posizione della docente. Non possiamo che essere garantisti e partire da quella che è la presunzione di innocenza. Del resto, fino a quel momento non c’era stato nessuna ragione per sospettare della condotta dell’insegnante, aveva sempre dato prova di professionalità. Nè c’erano state denunce all’autorità giudiziaria. Episodi come questi fanno fatica a venire alla luce, poiché effettuare controlli diretti è sempre difficile, il dirigente può richiamare l’insegnante o promuovere verifiche solo se riceve lamentele da parte dei genitori». Sui fatti avvenuti nel quartiere avellinese, interviene con un post su Facebook anche il parroco della Chiesa dell’Assunta in Cielo, Don Enrico Russo: «Valle…ancora una volta stiamo accanto ai genitori e soprattutto ai piccoli perchè sia migliore l’istruzione ma anche perchè prima dei contenuti si possa apprendere che il vero insegnamento passa attraverso un’umanità riconciliata. Come parroco attesto la mia vicinanza, presenza e premura ai genitori e a questi piccoli che ho imparato ad amare e voler bene, ma anche la mia preghiera alla maestra che, pur non volendo giustificare, tuttavia ha ora bisogno di comprendere il motivo della sua aggressività e violenza esplosa dopo anni di insegnamento alla scuola materna

Solo l’asilo ha resistito alle chiusure delle scuole a Valle e spero che ciò non condizioni ulteriormente decisioni ministeriali». 

 

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