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AQUILONIA – “Non si abbatte la memoria”: è questo, in sostanza, l’appello ribadito dal Comitato civico spontaneo “Palazzine bene comune” al sindaco Giancarlo De Vito. Al centro della discussione, ancora una volta, le “casette asismiche” di Aquilonia che, lo scorso 12 luglio, sono state oggetto di un intervento, da parte dei caschi rossi. L’operazione ha riguardato, in particolare, le strutture dell’Ambito B ed è legato, afferma il comitato, “allo stato di abbandono e di possibile pericolo” in cui versano.
“La necessità di un intervento dei vigili del fuoco – sottolinea ancora il comitato – conferma che esiste una precisa “strategia dell’abbandono” perseguita dall’amministrazione comunale per raggiungere, di fatto, gli scopi che non riesce a conseguire con atti amministrativi. Il piano del sindaco De Vito, nel suo primo mandato, era di abbattere le palazzine. Dal dicembre 2017, il Comitato “Palazzine bene comune”, sorto spontaneamente a seguito di una denuncia su facebook, si è battuto con successo per scongiurare la distruzione mettendo in piedi una mobilitazione che è riuscita. Questo piano – si legge nella nota del Comitato civico – è quindi fallito. Ed ecco il piano B: non fare nulla, aspettare che tutto vada in rovina. È di fatto questo il nuovo piano adottato per l’Ambito B di Aquilonia da un’amministrazione che, nel secondo mandato, conferma evidentemente le intenzioni del primo, ma con un cambio di strategia. Rifiutare sempre e comunque il confronto pubblico sul tema rappresenta, invece, un elemento di continuità tra il primo e il secondo De Vito”.
Il Comitato ricorda che “la storia di Aquilonia che quel luogo testimonia, sia pure drammatica (le casette furono costruite per ospitare in via temporanea gli sfollati del terremoto del Vulture del 1930), è cara a tanti dei suoi abitanti e l’Ambito B è tra le cose che fanno di Aquilonia, e solo di Aquilonia, quello che è”. Infine, l’appello al primo cittadino: “Si provveda, piuttosto, alla messa in sicurezza conservativa degli edifici, che costituisce un preciso obbligo del Comune di Aquilonia. E si facciano dei progetti di riqualificazione fondati sul rispetto dei valori rilevati dalla Soprintendenza di Avellino e Salerno. Secondo quest’ultima, infatti,, le palazzine rappresentano uno degli ultimi esempi di edilizia sociale dei primi decenni del XX secolo inserito nel dibattito architettonico europeo sul tema dell’abitazione minima e, dal punto di vista strutturale, della sicurezza antisimica. Il sindaco non può continuare a ignorarlo, conclude il Comitato.

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