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AVELLINO- C’è anche l’ombra della criminalità organizzata dietro al traffico di farmaci oncologici rubati in Italia e rivenduti all’estero. E quella che si allunga anche sul raid avvenuto a febbraio del 2019 che qualche giorno fa ha portato gli uomini della Squadra Mobile agli ordini del vicequestore Giancarlo Aurilia ad eseguire due misure cautelari.

Quelle firmate dal Gip del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi nei confronti di Ciro Chiavarone e Carmine Quotidiano. Entrambi soggetti che, seppure non affiliati, avevano sicuramente un ruolo al margine con le organizzazioni criminali. In particolare Chiavarone, che è rimasto coinvolto in attività di indagini e operazioni contro i clan del centro di Napoli proprio per alcuni furti. Ieri la Polizia di Stato ha diffuso il video, quellio delle telecamere di sorveglianza attive nell’area della Farmacia del Moscati dove il 24 febbraio 2019 avvenne il raid. E come hanno ricostruito gli inquirenti, sul posto intorno alle 19:40 erano giunte quattro persone.

Due che come si vede dalle immagini,pochi minuti dopo le venti, quando gli altri complici hanno fatto accesso sfondando una finestra, sono rimasti all’esterno come pali all’esterno del locale. Come si ricorderà i due anno rubato farmaci per oltre un milione e 300mila euro nella farmacia dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di AvellinoIl furto di medicinali oncologici era stato commesso nel febbraio 2019. L’analisi del traffico telefonico e delle impronte digitali, rilevate su alcune buste di plastica abbandonate all’interno della farmacia, l’estrazione del Dna da tracce di sangue lasciate dai malviventi su una finestra rotta per poter accedere all’interno dei locali, hanno consentito agli investigatori di individuare una parte del gruppo criminale autore del furto.

La rapidità nell’esecuzione del colpo ha evidenziato che si trattava di un team esperto e in forte sintonia, anche in base al fatto, documentato, che i criminali avevano compiuto un sopralluogo due giorni prima del furto. Inoltre, la meticolosa pianificazione ha indotto i poliziotti a ritenere che la refurtiva avesse già un ricettatore pronto ad acquistarla per poi commercializzarla sul mercato estero. Sono ancora in corso ulteriori indagini per individuare gli altri due componenti del gruppo criminale, che hanno fatto da pali.
Le indagini degli uomini della Squadra Mobile di Avellino e della Procura guidata da V   incenzo D’Onofrio sono ancora in corso.

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