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CANDIDA- Quando la bara coperta dal tricolore e dalla bandiera blu e cremisi della Polizia di Stato esce dalla Chiesa, il silenzio che avvolge Piazza dei Martiri si trasforma in un lungo applauso e in cielo si alza una corona di palloncini bianchi e blu alla cui base c’è una sua foto. E’ così che ieri pomeriggio l’Irpinia ha voluto dare l’ultimo saluto a Giuseppe Manfra, l’agente della Polstrada di 41 anni stroncato dal Covid.

Perché a Candida, per i funerali del giovane agente ucciso dal virus dopo 45 giorni di cure e speranze, c’era tutta la comunità del suo paese natio, sindaco in testa che lo ha atteso con lo stendardo del Comune listato a lutto, ma anche i tantissimi che da quarantotto ore sono sotto choc per una morte così dura da accettare. Quando poco prima delle quindici il feretro del giovane assistente capo della Polstrada arriva nella piazza del paese dove era anche amministratore, a salutarlo ci sono i rintocchi della campana nella chiesa madre e ha scortarlo, come se fosse l’ultimo turno dell’agente Manfra c’è una volante della Polstrada, una di quelle che Giuseppe utilizzava ogni giorno per il suo lavoro e c’erano anche due agenti in moto.

A Candida c’erano le due famiglie di Giuseppe. La mamma e le due sorelle, distrutte dal dolore ma anche la grande famiglia della Polizia di Stato. Quella che ieri sulla sua pagina ufficiale ha voluto ricordare l’ennesima vita spezzata dal Covid di un agente: «Giuseppe aveva 41 anni e, dopo aver prestato servizio presso la questura di Napoli, di recente era arrivato alla Polizia stradale di Avellino. Lascia la madre e le due sorelle. La grande famiglia della Polizia di Stato si stringe, nel dolore, ai familiari e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato».

La Piazza di Candida è invasa dalle auto della Polizia e la bara passa tra fila di agenti di polizia schierati in uniforme per salutare il collega stroncato dal coronavirus. Ci sono gli agenti della Questura di Napoli, dove Giuseppe aveva lavorato fino a qualche tempo fa e i colleghi della Polizia Stradale di Avellino, dove ora prestava servizio. Ad attendere l’arrivo del feretro i questori di Avellino e Napoli, Maurizio Terrazzi e Alessandro Giuliano, il dirigente del compartimento Polizia Stradale Campania e Basilicata Giuseppe Beatrice, il vicequestore Francesco Cutolo, capo di Gabinetto di Via Palatucci, il comandante della Polstrada di Avellino, Alfredo Petriccione che ha voluto lasciare un commosso ricordo del giovane assistente capo stroncato dal virus: «Era un agente fantastico, sempre in prima linea, e pronto ad aiutare gli altri ».

Ad officiare il rito funebre Don Emmanuele Roca e don Cristian Sciaraffa, parole Presenti ai funerali anche prefetto di Avellino, Paola Spena, il sindaco di Avellino Gianluca Festa e il sindaco di Candida Fausto Picone che distrutto commenta: «Ho perso un fratello, un amico sodale, con cui ho condiviso tante vacanze, esperienze, avventure. La nostra Comunità saprà ricordare il nostro amato Giuseppe, gli dedicheremo una struttura pubblica».

Struggente il ricordo dei suoi amici, Anita Grande, Giulia De Feo, Marco Lo Russo, Nicolino Rossi , Francesco Garofalo , Umberto Colantuono e Antonella Esperto.: «Peppe, te ne sei andato via troppo presto, avevamo ancora tanto bisogno di te. Da lassù il tuo sorriso già illumina il mondo e brillerà per sempre nelle nostre vite; il tuo affetto e la tua gentilezza non saranno mai dimenticati. Sei stato un poliziotto ed un consigliere esemplare, nessuno potrà mai eguagliarti in virtù. Ma soprattutto sei stato un amico sincero, un ragazzo puro, vivrai per sempre nei nostri ricordi perché chi ama e chi è amato così tanto non muore nel cuore e nella memoria di chi vive. Sii sempre vigile su di noi e guida chi ti ha voluto bene lungo il proprio cammino. La tua morte rappresenta tutti una gravissima perdita, il vuoto che hai lasciato è enorme e non può essere riempito in nessun modo».

Nella Piazza di Candida ci sono anche alcuni striscioni, quelli che ricordano Peppe, come tutti lo conoscevano, un angelo ora per tutti i suoi cari e per i tanti amici distrutti dalla tragedia che ha strappato via il quarantunenne alla sua famiglia e alla sua comunità. Cordoglio alla famiglia e al primo cittadino di Candida è arrivata anche dall’ex parlamentare Angelo Antonio D’Agostino: « La scomparsa di Giuseppe Manfra mi rattrista, non solo perché ho avuto modo di apprezzarne bontà, gentilezza, e disponibilità, ma anche per la grave perdita subita dalla sua famiglia e dall’intera comunità di Candida. Giuseppe era un giovane amministratore particolarmente apprezzato dai suoi concittadini e da chiunque abbia avuto modo di rapportarsi con lui. Esprimo tutta la mia vicinanza alla famiglia, al Sindaco di Candida, Fausto Picone, e a tutti coloro che piangono la scomparsa di un giovane grande uomo. Riposa in pace, Giuseppe».

Una storia triste quella dell’agente ucciso dal virus. Giuseppe era arrivato al Pronto soccorso della Città ospedaliera il 28 ottobre. Risultato positivo al nuovo Coronavirus, era stato ricoverato in terapia subintensiva nell’Unità operativa di Medicina d’Urgenza. Il 14 novembre, di fronte a un preoccupante quadro clinico con una compromissione polmonare dell’88%, era stato trasferito nella terapia intensiva della Città ospedaliera, per essere trattato con con Ecmo (Extra- Corporeal Membrane Oxygenation – ossigenazione extracorporea a membrana). Ma non è stata purtroppo sufficiente a sottrarlo alla morte.

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