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AVELLINO- I lavori all’ex Eliseo sono ultimati, e non da ieri, nonostante il colore sulle pareti esterne non appaia ancora uniforme e, soprattutto, una delle porte d’ingresso è stata nuovamente sfondata sabato scorso e risistemata “alla buona” dal Comune di Avellino. Difficilmente, però, si potrà dare un volto ai responsabili dell’atto vandalico, perchè dopo giorni di indagini da parte delle Forze dell’Ordine, emerge il malfunzionamento della telecamera proiettata dalla parte di Piazzale del Debbio dove sorge la porta danneggiata.

E’ il primo dato che emerge a margine del sopralluogo che hanno tenuto negli spazi esterni ed interni dell’ex Eliseo dai membri delle Commissioni comunali cultura e lavori pubblici, rispettivamente presieduti da Luca Cipriano e Carmine De Sapio. “Ci son due telecamere che non funzionano per un’antenna che non trasmette le immagini. E’ una vergogna che non si possa sistemare tutto questo in pochi giorni”, denuncia amareggiato Franco Russo, presente al sopralluogo come membro della Commissione lavori pubblici. Il vero e proprio “scandalo”, però, emerge non appena si mette piede all’interno di quella che un tempo fu la Casa della cultura cinematografica.

Se è tangibile come i lavori siano praticamente ultimati, e lo stesso vale per la sala di proiezione anni fa diventa cenere dopo un incendio doloso, entrando in una delle stanze al piano terra della struttura, ci si accorge che tavoli e pavimento sono inondati da dozzine di libri. Non “fogli di carta rilegati qualunque”, bensì il patrimonio culturale donato da Camillo Marino. Eppure nelle stanze sono già sistemate le librerie rosse, ma non si capisce perchè quei volumi siano stati riversati senza cura e memoria storica. Durissimo il commento di Cipriano: “Siamo di fronte ad un delitto culturale e civile in una città dove si fanno annunci e proclami per confondere gli avellinesi.

Sarebbe stato interessante aprire le porte dell’Eliseo all’archistar Massimiliano Fuksas – la provocazione del consigliere di minoranza- per sentire il suo parere, invece di farlo andar via da Avellino dopo cinque minuti”. E sulla Fondazione di partecipazione che proprio in queste ore la giunta dovrebbe approvare per mettere in gestione unica le principali strutture a vocazione culturale, Cipriano aggiunge:

“Un altro dei grandi misteri dell’Amministrazione Festa. Si parte anche lì con il piede sbagliato. Si annuncia una maxi fondazione che dovrebbe gestire anche il Gesualdo, Casina del Principe e chissà quale altro immobile. E con quali fondi? Qual è il piano economico? Chi sono i soci? Che cosa si farà in questi ambienti? Troveranno spazio solo gli amici degli amici?”.

Duro anche il commento del consigliere di maggioranza Alessandra Iannuzzi, membro della Commissione cultura, e da poco passata in un gruppo misto: “Dispiace vedere una struttura ultimata lasciata in un simile stato di incuria e degrado. Anche noi consiglieri di maggioranza, in realtà, sappiamo nulla di questa Fondazione di cui parla il sindaco. Avremmo voluto almeno avere un confronto in maggioranza prima che questo Statuto arrivasse in Giunta. Mi auguro che almeno dopo ci saranno discussioni sia in Commissione che in Consiglio”.

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