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Si contano sulle dita di una mano i comuni nei quali sono ripartite le attività didattiche in presenza per le scuole dell’infanzia e la prima elementare. Quasi tutti i sindaci della provincia hanno scelto di rinviare la ripartenza a dicembre, in qualche caso come a Mirabella, anche dopo l’Immacolata. Tra i pochi che hanno scelto di riaprire il Comune di Contrada, guidato da Pasquale De Sanctis: “E’ stata una decisione sofferta, che ho voluto condividere con i genitori, la dirigente scolastica e i medici di base, convinti dei danni che le troppe ore trascorse davanti al computer possono causare alla crescita. Del resto lo screening, avviato giorni fa su personale docente e non docente, alunni e familiari, insieme al migliorato contesto epidemiologico, ha dato esito positivo. E a Contrada i positivi rappresentano, ad oggi, appena lo 0,52% della popolazione. Inoltre, non si pone il problema legato ai trasporti poiché i piccoli dell’infanzia e della prima elementare arrivano a scuola, accompagnati dai genitori. So bene come di fronti ai primi casi di positività le responsabilità ricadranno su di me ma sono pronto ad affrontarle. Del resto, non ho mai condiviso la scelta di De Luca di chiudere le scuole e come Comune abbiamo investito fortemente sulla messa in sicurezza dell’istituto”.

Eppure tra i bambini – presenti un 90% degli alunni -l’emozione è stata tanta, più preoccupate le mamme “Non è facile mandare a scuola i nostri figli, sapendo che comunque il livello dei contagi è ancora elevato”. Anche a Bagnoli l’istituto comprensivo Lenzi ha aperto le sue porte, anche se chiarisce il dirigente Luciano Arciuolo “Sono ripartite le attività in presenza solo per gli studenti della scuola di Bagnoli. Poiché negli altri plessi di Nusco e Castelfranci i sindaci hanno scelto di rinviare il ritorno in presenza. Tuttavia, in qualche classe, in una delle due prime elementari e in due classi dell’infanzia, per una percentuale del 60%, gli alunni non si sono presentati e i genitori mi hanno chiesto di continuare con la didattica a distanza, cosa che naturalmente non è possibile. Pubblicherò in giornata una circolare nella quale ricordo alle famiglie la necessità di frequentare le lezioni fino a quando la scuola resterà aperta”.

Non nasconde la sua amarezza: “Siamo in balia delle onde, alle disposizioni del governo si sono sovrapposte quelle della Regione e dei sindaci e oggi le determinazioni dei genitori. Noi dirigenti siamo semplicemente esecutori di quanto viene deciso dall’alto. Ma questo clima di incertezza è inaccettabile, finisce per danneggiare tutti. Quello che posso dire è che le scuole sono oggi più che mai luoghi sicuri e che la dad resta un surrogato della didattica in presenza”.

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