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AVELLINO- L’emergenza covid19 ha congelato il braccio di ferro giudiziario tra Comune di Avellino e associazioni di categoria per lo spostamento del mercato bisettimanale a Campo Genova, ma non per questo le reticenze degli commercianti ambulanti che, al contrario, si trovano proiettati in una crisi senza ritorno che per era cominciata già mesi addietro. Come è noto, il mercato bisettimanale ad Avellino non si svolge più dal 7 gennaio, quando il sindaco Gianluca Festa, nonostante la contrarietà popolare, ordinò la sospensione del mercato dalla storica area parcheggio dello Stadio Partenio, per effetto del trasferimento nel medesimo spazio del termina bus, nelle more di quella battaglia verso coloro che Festa ha definito “i furbetti delle tasse”, perchè non in regola con i pagamenti. In quella fase, tuttavia, l’area di Campo Genova ancora non era pronta, e probabilmente non lo è ancora oggi, per l’allocazione degli stand degli ambulanti, anche se il sindaco con ordinanza dell’8 febbraio decise comunque di disporre lo svolgimento del mercato a via Zoccolari. Scelta contestata con forza dai commercianti sin dal principio, tanto che nei fatti tutti gli aventi diritto allo stand, hanno rinunciato a recarsi a Campo Genova. E’ seguito il ricorso al Tar presentato da Confesercenti, sezione imprenditori irpini, aggiudicato in prima battuta con la sospensiva dell’ordinanza sindacale imposta dal Giudice monocratico. Lo step successivo si sarebbe dovuto giocare al Tribunale Amministrazione lo scorso 18 marzo, per la discussione nel merito ma, come detto, il coronavirus ha congelato tutto, ma non la ferma convinzione delle associazioni di una battaglia da portare avanti. Il legale degli ambulanti, l’avvocato Ciro Aquino, è in attesa della ripresa dall’attività giudiziaria, per conoscere la nuova data dell’udienza, e avvalersi anche delle ultime novità che avvalorerebbero ulteriormente le ragioni dei commercianti. “Sin dall’inizio- spiega Antonello Tarantino, direttore della sezione di Confesercenti- Ci eravamo sempre opposti al frettoloso trasferimento del mercato a Campo Genova, soprattutto per la non idoneità di un’area cantierata e che per anni ha ospitato rifiuti, chiaramente incompatibile per le vendite ambulanti, soprattutto di prodotti alimentari. In piena emergenza covid, lo stesso Comune si è deciso ad avviare le indagini sul suolo, a riprova che la nostra non era una protesta pretestuosa”. E’ chiaro, però, che nell’attesa che la giustizia amministrativa faccia il suo corso, restano anche le nuove misure che il Governo deciderà per la ripartenza del commercio, ancora di più quello ambulante, posto che i mercati da sempre fungono come luoghi di aggregazione per eccellenza. Per questo nelle ultime settimane Confesercenti imprenditori irpini, sta lavorando alla piattaforma digitale per il commercio, che possa inserire anche i venditori ambulanti. “Come per i negozi- continua a dire Tarantino- anche i mercatali che comunque svolgevano la propria attività anche in altri comuni della provincia irpina, ad inizio marzo avevano già caricato la merce primaverile. Abbigliamento, calzature che, anche quando si potrà riaprire, ormai sono già “vecchie”, perché è necessario offrire la merce estiva. Per questo il centro commerciale naturale diventa utile per smaltire i carichi, chiaramente a prezzi popolari”. Se Confesercenti si dice convinta che i mercati saranno gli ultimi ad aprire, anche per capire come garantire misure di sicurezza e distanza in spazi aperti ma limitati, l’orientamento delle associazioni resta quello della riapertura immediata dei mercati rionali. Di qui la missiva a firma del Coordinamento delle associazioni del commercio su aree pubbliche della Regione Campania, indirizzata al Presidente Vincenzo De Luca, per avanzare proposte per il regolare svolgimento dei mercati. Il coordinatore Ciro Pietrofesa chiede “la riapertura dei mercati subito dopo il 15 maggio fermo restando la effettiva diminuzione dei contagi da Covid-19. Viceversa se, nostro malgrado, non è ancora il tempo di apertura dei mercati, allora, è opportuno e necessario prevedere aiuti economici , come l’annullamento delle tasse per l’anno in corso, e un sostegno economico mensile, a fondo perduto, agli operatori del Commercio su aree pubbliche, iscritti al REA presso la Camera di Commercio, pari ad 1/12 del ricavo netto dichiarato nell’anno 2019.

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