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Una questione procedurale che diventa centrale per tutto il processo. La maxi perizia sul pullman e sullo stato del tratto autostradale non e’ agli atti del processo che e’ cominciato oggi dinanzi al tribunale di Avellino e che vede imputate 15 persone a vario titolo per l’incidente del 28 luglio 2013 sul viadotto Acqualonga dell’A16 Napoli – Canosa.

La prima udienza e’ durata circa due ore, durante le quali il presidente Gennaro Buono, dopo la costituzione delle parti, ha aperto la discussione sulle eccezioni preliminari.

E dal Pm Adriano Del Bene ha chiesto che agli atti del processo venisse allegata, al di la’ degli interrogatori che verranno, la relazione dei periti nominati dalla Procura nell’agosto 2013, Alessandro Lima, Andrea Demozzi, Lorenzo Caramma e Vittorio Giavotto. La perizia duro’ mesi e fu eseguita con diversi sopralluoghi ai quali parteciparono anche i periti nominati da Autostrade per l’Italia e da Gennaro Lametta, titolare dell’agezian Mondo Travel, che noleggio’ il bus Volvo a una comitiva di pellegrini originari di Pozzuoli. Secondo il Pm la perizia, pur non essendo stata eseguita come incidente probatorio, venne compiuta con il contraddittorio delle perti e puo’ dirsi l’atto fondante del processo. Una questione che secondo i legali di Aspi e dei funzionari della Motorizzazione civile di Napoli non puo’ essere liquidata considerando che anche i funzionari e dirigenti di Aspi indagati molti mesi dopo la conclusione della perizia, erano comunque rappresentati da 18 consulenti tecnici che avevano partecipato ai sopralluoghi. In particolare il legale del dirigente della Motorizzazione Vittorio Saulino, l’avvocato Antonio Rauzzino ha sottolineato come il proprio asssitito non ha potuto costruire la propria difesa nel momento cruciale della perizia, che ha riguardato anche il bus. Su questa e sulle altre eccezioni, il tribunale decidera’ nella prossima udienza, fissata per il 28 ottobre prossimo.

Per quel giorno saranno sciolte anche le questioni riguardanti la costituzione delle parti civili. Ne sono state presentati oggi quindici, ma per alcune il collegio difensivo ha sollevato eccezioni circa la legittimita’. In particolare per la costituzione in giudizio dell’associazione “A16 vittime della strada”, che essendosi costituita alcuni mesi dopo l’incidente, non avrebbe titolo a chiedere il risarcimento di un danno morale. Diversa la questione per la passeggera di un’auto travolta dal bus poi precipitato. La signora Anna Grande si costituisce contro tutti gli imputati, mentre secondo i legali di Aspi non avrebbe diritto a risarcimento da parte della societa’, essendo stata danneggiata dal Bus. Unico imputato presente in aula il direttore di tronco Michele Renzi. Gli altri erano tutti rappresentati dai loro legali. 

Sullo sfondo lo sfogo dei familiari delle vittime riuniti nell’Associazione “Vittime Strada” presieduta da Giuseppe Bruno.

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