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AVELLINO- Il bilancio di tre anni di gestione a capo della società provincializzata “IrpiniAmbiente, la condizione trovata, i risultati ma anche le difficoltà incontrare. Quello tracciato dall’avvocato Nicola Boccalone, ad una settimana dalle dimissioni in virtù della nomina di direttore generale della Provincia di Benevento.
“Questo non è un addio- dice in premessa l’avvocato beneventano- posto che ormai Irpinia e Sannio stanno e devono avviare ragionamenti comuni sul piano dei servizi. Sull’acqua, ad esempio, già si ragiona in questi termini, può avvenire anche sul versante dei rifiuti quando si dovrà cominciare a dare attuazione alla nuova legge”.
Rispetto alla decisione di accettare la carica a Benevento lasciando con oltre un anno di anticipo il ruolo di amministratore unico di IrpiniAmbiente, Boccalone è molto chiaro: “Il discorso con la Provincia di Benevento era aperto da tempo. Ho deciso di accettare in questo momento, perchè ritengo che la funzione per la quale è stata costituita la società IrpiniAmbiente abbia esaurito la sua spinta vitale. Un sistema che ha funzionato benissimo per la mission dalla Legge 26 del 2010, quella che portò alla nascita delle aziende provinciali in piena emergenza rifiuti. Ora la nuova cornice per la gestione dei rifiuti dovrebbe essere rappresentata dalla nuova Legge 14. Intanto sono nati nuovi soggetti e occorre capire chi deve fare cosa. IrpiniAmbiente resta l’unica azienda che ha il ciclo completo. Personalmente, dunque, ho pensato che occorresse nuova progettualità, nuove regole e opportunità. Altrimenti non si va da nessuna parte”.
Lo stesso vale sotto il fronte della mancanza di impianti sufficienti in Irpinia. “Raccogliamo l’umido e poi siamo costretti a trasferirlo a oltre mille km di distanza invece di lavorarlo qua- dice sul punto Boccalone- Siamo schiavi degli stabilimenti del Nord, che vengono anche pagati per prendersi i nostri rifiuti. Qua invece si continua a dire che non vogliamo gli impianti. Eppure la Campania produce 700 mila tonnellate di organico”.
Un dato che va in contrasto con uno dei principali obiettivi raggiunti dalla gestione Boccalone, con l’aumento delle percentuali di racconta differenziata, fino al primato campano per l’Irpinia. “Raccogliamo e poi smaltiamo a 1500 km di distanza piuttosto che poterlo fare a pochi km da noi. Questa situazione va recuperata.Eppure- e sul punto il manager uscente ricorda un altro obiettivo raggiunto- Tutti gli impianti hanno le nuove autorizzazioni per i prossimi dieci anni. Abbiamo anche ammodernato lo Stir, così come acquistato un nuovo parco mezzi a fronte di quello vecchio di venti anni. Ogni anno spendevamo molti soldi per la manutenzione. Abbiamo trasformato la spesa corrente in investimenti”.

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