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AVELLINO- Da parte del Comune di Avellino non ci sarà nessuna opposizione verso l’ultimo decreto ingiuntivo del Credito Sportivo, che vanta 2,5 milioni per il mutuo contratto all’epoca dell’apertura del centro sportivo di via De Gasperi. L’amministrazione comunale del sindaco Gianluca Festa è pronta a pagare il conto, come tra l’altro già stabilito all’epoca dell’approvazione del piano di riequilibro finanziario dell’Ente, con l’appostamento tra i debiti fuori bilancio di una cifra di due milioni e mezzo destinati unicamente al project financing della Piscina comunale.

L’Ente, tra l’altro, starebbe provando anche a ragionare su un accordo transattivo con la Polisportiva Avellino, società che ha gestito l’impianto natatorio sin dal 2002, nelle scorse settimane destinataria di un nuovo decreto ingiuntivo dell’Istituto per il Credito Sportivo.

In altre parole il sindaco Festa è consapevole che quel debito va onorato, dunque è molto probabile che venga anche stralciata la determinata dirigenziale dello scorso 3 marzo, quando il dirigente Gaetano D’Agostino, di concerto con il Ragioniere Capo dell’Ente Gianluigi Marotta, aveva proposto la Costituzione in giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo.

Il ragionamento dell’amministrazione parte da due assunti non di poco conto: dal un lato grazie ai finanziamenti statali arrivati a Palazzo di città dopo l’attivazione della procedura del pre-dissesto finanziario, sarebbe inutile continuare una battaglia legale di principio, posto che rispetto all’impegno di spesa, l’Ente andrebbe anche a recuperare una parte dei fondi impegnati.

Dall’altro dopo un altro lungo iter giudiziario, la piscina comunale dello scorso novembre è ritornata nella disponibilità dei beni di Piazza del Popolo, e la manifestazione di interesse per ricercare il nuovo gestore è stato bloccata solo dall’emergenza covid. Come noto, infatti, l’unica società risultata indonea ai criteri del bando, il Country Sport di Dino Scozzafava, sul filo di lana ha rinunciato all’accordo proprio in luogo delle diverse condizione di mercato per gli impianti sportivi generate dalle chiusure legate al covid. Il Comune, ora, è pronto anche a riformare il bando, adeguando condizioni e soprattutto costi al nuovo scenario generato dalla pandemia.

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