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AVELLINO – Il virus colpisce ancora tra i camici bianchi. In pochi giorni c’è un altro medico ucciso dal Covid, che in poche ore ha fatto registrare un aggravamento delle condizioni dall’asintomaticità al decesso. La città capoluogo è sotto choc per la scomparsa del dottore Sergio Pascale, primario Anestesia e Rianimazione Gruppo Malzoni Avellino, la struttura di eccellenza dove il professionista lavorava da 43 anni, dal 1978, che proprio qualche settimana fa era stata al centro di un mini-focolaio con una quindicina di positivi tra pazienti e operatori sanitari.

La sua positività era stata riscontrata dallo screening fatto dalla struttura. Inizialmente era asintomatico e si trovava in isolamento presso la sua abitazione, poi l’improvviso peggioramento fino al decesso. Quello avvenuto nell’ospedale Da Procida di Salerno, dove il professionista era stato ricoverato il 26 novembre scorso e dove lavora suo figlio Luca, che ha seguito le orme del papà ed è un apprezzato anestesista.

Pascale, sessantanove anni, era sposato con l’ex dirigente scolastico di Atripalda Rita Melchionne, ed era molto conosciuto e apprezzato nella città capoluogo e nel mondo professionale campano anche per l’impegno nell’associazionismo medico a livello nazionale come uno dei pionieri della partoanalgesia. Come si legge dal suo curriculum, una carriera lunga quarantasei anni, a partire dalla laurea a pieni voti nel 1974, il primario strappato ai suoi affetti dal Covid era :«Esperto in Partoanalgesia-posizionamento Filtri Cavali e dispositivi vascolari totalmente impiantabili. Terapista del dolore. Broncopneumologo. Attività di indirizzo e coordinamento del personale medico e paramedico. Attività’ scientifica con produzione di pubblicazioni e partecipazione come relatore a numerosi congressi nazionali e internazionali. Attività di consulenza broncopneumologica con esecuzione di esami strumentali per la valutazione funzionale dell’apparato respiratorio e esecuzione di esami diagnostici broncoscopici».

Non solo l’impegno in prima linea per i pazienti, che hanno lasciato decine di messaggi di cordoglio per il professionista scomparso ieri mattina, ma anche quello nella Confederazione dei Medici Ospedalieri della Sanità Privata (Cimop). Ed uno dei primi messaggi di cordoglio è giunto infatti proprio dalla segreteria nazionale: Profondamente addolorata, la segretaria nazionale Cimop dott.ssa Carmela De Rango, lo ricorda come un «dirigente sindacale competente, un caro collega e un amico sincero; impegnato in Cimop con alti incarichi dirigenziali, si è sempre distinto per il suo profondo legame alla Cimop, sempre disponibile a offrire il suo contributo nonostante gli impegni professionali».

E aggiunge: «Un ottimo Collega e una persona perbene. Proprio giovedì scorso, 3 dicembre – aggiunge – mi aveva inviato un messaggio tramite whatsapp informandomi del suo ricovero. “Sono covid ricoverato” mi aveva scritto. Poi silenzio e non era da lui. Oggi la triste notizia della sua scomparsa! Sono profondamente addolorata- dichiara la segretaria Cimop – lascia un vuoto incolmabile». Ricordato anche il suo impegno e il prezzo che i medici stanno pagano rispetto alla lotta alla pandemia.

«Sergio Pascale, ha sempre svolto attività sindacale, e nel passato aveva ricoperto incarichi dirigenziali oltre che nella CIMOP anche nel fondo pensione CAIMOP. Tutta la comunità CIMOP partecipa al cordoglio della famiglia, nella consapevolezza che i professionisti della sanità stanno purtroppo pagando un prezzo altissimo nella lotta alla pandemia».

Un ricordo del professionista scomparso anche dall’europarlamentare e proprietario del Gruppo Neuromed, Aldo Patriciello: «Questo maledetto virus ci porta via una persona eccezionale. Sergio Pascale non era solo un professionista esemplare, un punto di riferimento e un grande medico. Sergio è stato soprattutto una persona vera, un uomo che ha messo sempre la sua professione e la propria umanità al servizio degli altri, senza mai tirarsi indietro. Un esempio per tutti, insomma: un amico sincero per chi, come me, ha avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo. Non posso che unirmi all’immenso dolore che ha colpito la sua famiglia, i colleghi e gli amici di sempre. Ciao Sergio, ci mancherai ».

Cordoglio e dolore anche da parte di moltissimi colleghi delle strutture ospedaliere della Campania. A partire da Mimmo Gammaldi, anestesista del Moscati di Avellino: «Oggi, dopo l’ennesimo decesso di un Collega Anestesista Rianimatore, papà di caro Collega Anestesista Rianimatore ,al quale invio il mio forte abbraccio, sale più forte il monito: state a casa, non c’è niente da festeggiare». A ricordare il contributo dato dal primario nella sua attività professionale, un altro anestesista, Gennaro Savoia, in servizio al Cardarelli di Napoli: «Un pensiero triste per la morte del collega anestesista Sergio Pascale. Il covid colpisce alla cieca. Hai fatto scuola in Italia con la partoanalgesia. Il tuo spirito critico ci rimarrà sempre».

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