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Il caso San Martino Valle Caudina sotto i riflettori nazionali. Ieri le telecamere di La vita in diretta di Rai uno hanno fatta tappa nel comune della valle Caudina, dove è ritornato ad esplodere il contagio da Covid. Un tempo che sembrava archiviato, quando i contagi crescevano, durante la prima fase della pandemia, a inizio anno del 2020. A distanza di un anno, e dopo mesi di grandi traversie, San Martino torna a fare i conti con una emergenza mai ridimensionata, almeno risolta per qualche mese, ma tornata a far preoccupare tutti. Perché stavolta ad essere coinvolti sono gli adolescenti. Di focolaio parla lo stesso sindaco, Pasquale Pisano, quando si riferisce agli adolescenti che, «inconsapevolmente, hanno portato il virus all’interno delle famiglie, coinvolgendo i propri cari».

Perché di questo si tratta: da un gruppo di ragazzi che hanno contratto il virus, questo è stato trasmesso nei loro nuclei familiari per poi passarlo ai componenti parrocchia. Tutti in quarantena, tutti sotto strettissimo controllo. «Da subito, in collaborazione con la Polizia Locale, la Locale Stazione dei Carabinieri e l’ASL di Avellino, ci siamo adoperati per individuare i contatti stretti in modo da provare a confinare il virus ed a evitarne la diffusione». Il sindaco Pasquale Pisano argomenta così questa fase così complicata. Tradotto in numeri:

«Ad oggi si contano 22 contagiati, di cui 14 ragazzi «e con l’Asl di Avellino abbiamo organizzato uno screening, domenica 24, al drivein di Cervinara, per circa 100 nostri concittadini che sono venuti in contatto stretto con i positivi e che abbiamo già provveduto a segnalare. Dovendo attendere l’esito dello screening, ci vediamo costretti a tenere chiusa la scuola dell’Infanzia e Primaria, fino a Martedì 26 gennaio».

Don Francesco Russo, dal canto suo, non fa mistero di quel che gli è successo. E’ positivo al Covid, è tra quelli della parrocchia, assieme ad una educatrice, che è stato colpito dal coronavirus. Ma è tranquillo, appare sereno, e alle telecamere di Rai Uno si presenta con un’aria di chi sa che deve passa’ a nuttata. E difatti, a parte qualche sintomo, come una vertigine o cose di questo tipo, non ci sono manifestazioni tali da preoccuparsi più di tanto. Si fa intervistare affacciato alla finestra della sua abitazione, stando in quarantena: «Stiamo benissimo – dice il sacerdote- e parte qualche sintomo, ma nulla di grave».

E poi la spiegazione di quel che sarebbe accaduto: «Domenica, durante la messa, alcuni ragazzi prestavano servizio presso la nostra comunità, gli stessi che dopo sono risultati positivi. Inevitabile non sottoporci anche noi al tampone, e siamo risultati positivi, anche se, ripeto, asintomatici. Speriamo di superare al più presto questo momento, perché quel che va apprezzato più di ogni altra cosa è il dono della vita».

Don Francesco Russo appare sorridente e disteso, nessun segno, come lui stesso ha tenuto a precisare, e però il contagio è corso più del vento, nel paese in cui le prove da sforzo non sono mancate, nei mesi scorsi, tra dissesto idrogeologico, covid, allarme criminalità. Allarme anche ad Ariano Irpino, una bambina è risultata positiva e la dirigente scolastica dell’Istituto Mancini, Tiziana Aragusta, ha immediatamente allertato l’Asl ed ha avvertito le famiglie dei compagni di scuola invitandoli a rimanere a casa. Quindi in isolamento ci sono altri 17 bambini per la classe della ragazzina risultata positiva.

E la dirigente per maggiore precauzione, visto che ieri mattina si parlava anche di un’altra bambina di altra classe probabilmente anch’essa positiva, ha chiesto anche ai compagni della seconda bambina di rimanere a casa. Una giusta precauzione, la dirigente ha anche fatto sanificare i locali. E soprattutto la dirigente è stata tempestiva nel comunicare all’Asl, al Comune e alle famiglie la situazione di pericolo. Ora scatta l’indagine epidemiologica, e questa mattina alle 10 è stato convocato il Coc con l’Ufficio di prevenzione dell’Asl, la Polizia municipale per assumere decisioni in merito. Al momento sono dieci le persone appartenenti a tre famiglie, in isolamento.

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