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«La vaccinazione deve andare avanti, e noi medici di medicina generale dobbiamo far capire, dobbiamo dare risposte, chiarimenti, dobbiamo sempre parlare con i nostri assistiti, per far capire che non c’è nulla di cui avere paura». Il presidente dell’Ordine dei medici di medicina generale, Francesco Sellitto, sottolinea il fatto: non fermiamoci, né bisogna avere paura. Intanto, in Irpinia, c’è tutta una serie di persone a cui dare risposte, e sono gli ultraottantenni che non sono stati ancora chiamati, in tutti i centri vaccinali della provincia di Avellino. Poi ci sono le persone fragili, le cui modalità di prenotazione hanno sollevato un coro di polemiche. Altro aspetto, AstraZeneca, ovvero le dosi che vanno somministrate a personale scolastico e a forze dell’ordine.


Il problema è che non sono state ancora consegnate tutte le forniture previste, e, come è stato detto dall’Unità di crisi, per la prossima settimana è stato annunciato dal Commissariato di Governo l’invio in Campania di un quantitativo maggiore di dosi, che consentirebbe di accelerare e aumentare il numero di vaccinazioni. Se così è, dalla prossima settimana, quindi da domani, si dovrebbe avere un quadro più chiaro del piano di vaccinazioni anche in Irpinia. E ripartire, verosimilmente, con le chiamate delle prime dosi degli ultraottantenni che sono rimasti ad aspettare, proprio per mancanza di fornitura.


Per il presidente dell’ordine dei medici di medicina generale, Francesco Sellitto, l’argomento vaccini è ovvio che è a cuore a tutti. «E però bisogna capire bene di cosa si sta parlando, e cioé che oggi dobbiamo stare a debita distanza l’uno dall’altro, che bisogna organizzarsi, e che ognuno deve fare la sua parte. Sopra ogni cosa, la campagna vaccinale deve andare avanti, senza timori, senza paure, ancor più alla luce delle vicende di AstraZeneca. Sì, abbiamo avuto persone che hanno manifestato i loro timori, ma dopo averdato tutte le spiegazioni, si sono rassenerate. Bisogna parlare, spiegare, questo è quello che dobbiamo fare in questa fase».

Il capitolo aperto è ora quello delle categorie fragili. Per aòcuni di loro, potranno effettuare la prenotazione direttamente sulla piattaforma regionale. Per il resto, è tutto ancora da discutere. Se ne parlerà nel corso di un incontro fissato martedì prossimo in Regione. Il sindacato ribadisce che la confusione di questi giorni è stata causata «dall’errata comunicazione destinata alla popolazione sui doveri del medico».

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