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Arrivano ad un numero importante gli over 80 del territorio irpino che ancora non hanno ricevuto nemmeno la prima dose di Pfizer. Cos’è successo, si sta verificando, negli uffici dell’Asl. Le ragioni possono essere diverse, e le spiega il direttore generale Maria Morgante. In elenco risultano tutte queste pratiche inevase, eppure si tratta di persone deambulanti, dunque che possono essere accompagnate da un parente o presentarsi.

«Stiamo telefonando ad ognuno di loro – ha detto Morgante- e i motivi sono svariati: c’è chi non si è presentato perché affetto da covid, chi non ha visto il messaggio, chi ha proprio rinuniato alla vaccinazione, c’è anche chi è deceduto. Stiamo facendo questo lavoro puntuale per avere la certezza di non lasciare indietro nessuno ».

Quanto alla campagna vaccinale, nelle prossime ore è attesa una nuova fornitura di dosi. Così Morgante:« Aspettiamo dieci pizze (ogni pizza ha 195 flaconi per un totale di 11750 dosi) di vaccini Pfizer ed iniziamo così a parlare di numeri consistenti. Lo stesso quantitativo è previsto per il giorno 22. Speriamo che queste due date vengano rispettate.

Per il giorno 16 aprile è previsto anche l’arrivo del vaccino Johnson & Johnson. A parte lo stop di domenica stiamo facendo un numero elevato di vaccini superando anche i 3.000 vaccini al giorno. A pieno regime possiamo arrivare anche a 4.000 al giorno».

Certo, la strada è irta di ostacoli, tante le polemiche, le disfunzioni, come quelle accadute venerdì scorso al centro vaccinale di Avellino. E il direttore generale: «Le lunghe attese all’esterno del centro vaccini del Campo Coni dipendono da tanti fattori, ma sicuramente non dalla carenza di personale. I ritardi possono dipendere dalla piattaforma o dalla reticenza delle persone che non sono sicure se farsi somministrare il vaccino AstraZeneca.

Questo fa allungare i tempi di attesa. C’è una percentuale di rinunce che si aggira tra il 25-30%. Consiglio di fare il vaccino AstraZeneca e di non avere paura anche perché in provincia di Avellino non abbiamo avuto nessun caso anomalo. Io lo farei. Il Governatore ha ragione. Bisognerebbe avviare una campagna vaccinale parallela a quella esistente. Bisogna considerare da una parte di tenere fermi i criteri indicati dal Commissario Figliuolo e dall’altra pensare alle attività produttive».

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