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AVELLINO- Il virus continua a fare «strage» di anziani ricoverati per le complicazioni da Covid alle loro patologie. L’ultima vittima ieri pomeriggio al Moscati è un ottantaseienne di Avellino, che era stato ricoverato il sette gennaio scorso alla Città Ospedaliera. E’ la seconda vittima in poche ore al Moscati, dove venerdì notte era deceduta una novantenne di Serino. Ed è la sedicesima vittima dall’inizio dell’anno negli ospedali irpini per patologie da Covid, la seconda in questa quarta ondata nel capoluogo cittadino.

Un virus che sta mettendo ora di nuovo sotto pressione la sanità ospedaliera. Basti pensare che nelle aree Covid dell’Azienda ospedaliera Moscati sono ricoverati 41 pazienti: 3 in terapia intensiva, 25 nella degenza ordinaria/ subintensiva del Covid Hospital e 13 nell’Unità operativa di Malattie Infettive della Città ospedaliera. In buona sostanza, rispetto ai posti programmati per la degenza ordinaria, restano liberi un posto al Covid Hospital e tre in Malattie Infettive. Mentre sono sette quelli in Terapia Intensiva, due in Ginecologia e sette in Pediatria.

Il virus non si ferma neanche sotto il profilo dei contagi. Ieri, come comunicato dall’Asl, sono 555casi trovati su 5.199 tamponi esaminati nei laboratori abilitati . Continuano ad avere numeri a due cifre diversi comuni. A partire dagli 11 di Atripalda; 13 di Avella; 62 di Avellino; 15 di Baiano; 14 di Lioni; 13 di Monteforte Irpino; 16 di Serino; 11 di Sirignano; 26 di Solofra. Almeno una decina di comuni sfiorano i dieci casi. Una novantina in tutto quelli interessati alle positività. E secondo un nuovo studio del Cnr in Irpinia non sarebbe ancora arrivato il picco dei contagi. Infatti, L’epidemia di Covid-19 segue andamenti diversi nelle 107 province italiane, 7 delle quali sono al picco e 28 lo hanno già raggiunto, mentre in 40 si registra una crescita frenata; in altre 13 province si rileva ancora una crescita di tipo lineare e in 19 l’incidenza è rapidamente aumentata: è quanto indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Piconè, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), basate sulle differenze settimanali della curva dell’incidenza dei positivi totali nelle 107 province.

Le province che hanno raggiunto il picco si trovano soprattutto in Toscana e Umbria, «che anche a livello regionale mostrano di aver da poco superato il picco », assieme a Lombardia e Abruzzo, che sono attualmente al picco. Sebastiani rileva che «queste regioni sono 4 delle 7 dove nelle ultime settimane del 2021 c’è stata una crescita esponenziale, con tempi di raddoppio degli incrementi piccoli, probabilmente a causa della diffusione della variante Omicron». La nostra provincia è tra quelle classificate in brusco e grande aumento insieme a , Napoli, Piacenza, Genova, Imperia, La Spezia, Savona, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino, Bari, Barletta-Andria- Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, Sud Sardegna Quindi una condizione ancora di allerta.

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