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Dottor De Luca, sono una cittadina di Ariano Irpino, ormai da anni trapiantata in Canada e cittadina canadese da due anni. Posso dirle innanzitutto, e non credo lo sapesse ancora, che il suo modo diretto e risoluto di gestire la situazione di “lockdown”, come lo chiamano qui, è risuonato anche nelle pagine e nei profili social di molti Canadesi che quasi anelano ad avere un simil Giustiziere della notte come lei… Diretto nello stile e spietato nei modi… Vorrei altresì informarla di una situazione che non credo conosca ma che accade nella regione posta sotto la sua giurisdizione di Presidente.
Guardo a distanza ravvicinata la situazione di Ariano Irpino che lei ha posto in quarantena fino al 14 aprile e dove io ho familiari anziani con situazioni estremamente preoccupanti. Mio padre, ex primario medico in pensione, 85 enne, recentemente reduce da un’ operazione cardiaca e sofferente di altre patologie, mia madre 84 enne con problemi cronici di salute con figlio affetto da sindrome down totalmente non autosufficiente e dipendente in tutto e per tutto da mia madre.
Nella stessa palazzina i miei genitori condividono la casa con una anziana zia 83 enne reduce da un ricovero ospedaliero al Frangipane per problemi cronici di respirazione che sono stati curati in parte prima dell’abbattersi del flagello Covid 19.
Mia madre dal 20 marzo ha cominciato ad avere febbre e per due giorni ha avuto febbre a 38 con forti dolori articolari e fenomeni di vomito e diarrea. La situazione è andata deteriorandosi poiché anche se la febbre è scomparsa la situazione gastrica non le ha consentito di alimentarsi, arrivando a una situazione di disidratazione e di astenia importante. Il medico curante è stato informato anche se non ha potuto fare granché nella situazione e quindi grazie all’ intervento di mio padre medico e di mio fratello medico a Loreto si è deciso di procedere all ’ospedalizzazione. Attivandoci col pronto soccorso dell’Asl di Ariano purtroppo non è stato possibile accedere al ospedale per la lunga linea di ambulanze che aspettavano di poter accedere in sicurezza al punto ospedaliero. La giornata sarebbe passata in attesa e mia madre che si contorceva dai dolori non era in grado di sopportarlo, così abbiamo fatto dietro front e abbiamo deciso di rimandare l’ospedalizzazione.
Mio fratello e mio padre si sono confrontati per iniziare a casa una terapia cortisonica e flebo di supporto per aiutare la reidratazione. Con difficoltà ma grazie all’aiuto di conoscenti e persone amiche siamo riusciti a trovare un infermiere santo ragazzo che è venuto a casa per somministrare le flebo a mia madre… Mia madre, dopo un primo accenno di ripresa, forse legato alla sferzata del cortisone, è ripiombata nuovamente nella situazione di astenia e disturbo gastrico che le impedisce di alimentarsi. Ora il medico curante ha attivato una procedura per richiedere il tampone per Covid 19 e anche se i sintomi non sono quelli comunemente riscontrati nelle infezioni da Covid 19 si teme il peggio. Il mio è un appello disperato: la situazione sta sfuggendo di mano, come i miei ci sono tante altre situazioni di persone non curate e lasciate morire senza assistenza di nessun genere, senza poter avere un barlume di conforto da terapie minime di sostentamento come alimentazione parentale, monitoraggio della stituazione e gestione dei sintomi quando questi non siano riconducibili al Covid 19. La Sanità in Ariano è al collasso, sicuramente come in altre parti di Italia, ma non posso pensare che lei signor De Luca possa aver chiuso la città senza mettere in sicurezza i cittadini al suo interno.
E’ vero che le misure debbano essere restrittive ma la cortina di ferro che lei ha creato serve a sbarazzarsi di tutti gli Arianesi chiudendoli nel cerchio della morte? E’ forse così che si sconfiggerà il virus in Campania?
Sono indignata ma ancora di più sono disperata perché grazie allo scenario che lei ha creato ad Ariano isolandola e non garantendo la sicurezza dell’ospedale e dei presidi di cura e assistenza sanitaria minima i miei genitori stanno finendo i loro giorni nel peggiore dei modi nell’angoscia nel terrore e nella disperazione e come loro non voglio neanche immmaginare quanti altri arianesi stiano soffrendo le pene dell’inferno. La invito a prendere in considerazione una mobilitazione seria ed efficace che sia di aiuto alla popolazione arianese dove la politica lascia il posto all’Umanita’ e dove ci sia rapidità e presa di coscienza immediata delle condizioni di salute sul territorio.
Lei signor De Luca tutte queste persone le avrà sulla coscienza e più ne saranno più le peseranno. Spero che Dio l’assista, il suo non è un compito facile ma è adesso che si fa l’Italia o si muore!
Ariano sta morendo dentro le sue mura non la seppellisca nella polvere da viva!
Mi scuso per la mia franchezza ma credo sia l’ unico modo per farle arrivare la mia richiesta disperata di Aiuto un grido di dolore che parte dal Canada!
Grazie
Maria Elena Lanzafame

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