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AVELLINO- Ricoverata per due settimane nel Reparto di Nefrologia, dove era risultata negativa al tampone, torna in Pronto Soccorso dopo tre giorni dalle dimissioni ed il suo tampone stavolta è positivo. Non c’e’ pace alla Città Ospedaliera, dove nel giro di pochi giorni torna un caso che preoccupa il personale di due reparti. Quello dove l’anziana ottantenne avellinese e’ stata ricoverata dagli inizi di aprile fino allo scorso venti aprile e quello del Pronto Soccorso, dove il 23 aprile l’anziana non era stata subito trattata come paziente Covid, proprio in virtù della precedente analisi del tampone durante il ricovero. Così dopo il test rapido ed in attesa che giungesse il responso dai laboratori della struttura ospedaliera, la paziente e’ stata trattata per alcune ore nel presidio del Pronto Soccorso, avendo contatti con il personale. In serata poi il trasferimento prima al Reparto di Malattie Infettive e subito dopo, all’esito del tampone e’ stata poi trasferita nel Covid Hospital. C’è grande preoccupazione soprattutto per il fatto che l’ottantenne e’ stata ricoverata in un Reparto non Covid per due settimane. Molto probabile, visto che dopo solo tre giorni la donna è risultata positiva, che potesse già esserlo prima che lasciasse il Moscati all’atto del ricovero precedente. Per cui ora di attende di capire quali saranno le iniziative da parte di Direzione Sanitaria e Asl per ricostruire quanto avvenuto. Si tratta del terzo caso simile che avviene nella struttura di Contrada Amoretta dall’inizio dell’emergenza Covid. Il primo era quello legato all’insegnante. La donna era arrivata al pronto soccorso in coma diabetico. Da una analisi effettuata dal medico infettivologo non sarebbero emersi elementi tali da motivare l’esecuzione del tampone. In terapia intensiva la donna respirava da sola, poi la comparsa della febbre che ha allarmato i medici e ha motivato l’esecuzione del tampone che ha dato esito positivo. Il risultato è arrivato ieri sera dall’ospedale Cotugno di Napoli. La donna era arrivata al pronto soccorso in coma diabetico. Da una analisi effettuata dal medico infettivologo non sarebbero emersi elementi tali da motivare l’esecuzione del tampone. In terapia intensiva la donna respirava da sola, poi la comparsa della febbre che aveva allarmato i medici e ha motivato l’esecuzione del tampone che aveva dato esito positivo. La vera domanda e’ proprio legata al fatto che la paziente, positivizzata al Covid possa esserlo già stato prima, in quello che viene definito il periodo di incubazione del virus. Una domanda a cui ora dovranno dare risposte anche le attività epidemiologiche da parte dell’Asl di Avellino. L’ennesimo problema per la città Ospedaliera che solo qualche giorno fa era stata interessata da un problema di possibili contagi tra gli operatori sanitari, quello legato alla positività, poi rilevatasi falsa, di ben otto operatori della Città Ospedaliera al Covid. Un problema che tra l’altro evidenzia anche come lo stesso Pronto Soccorso resti in prima linea e maggiormente esposto.

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