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AVELLINO- Inaugurato in pompa magna nel febbraio 2020, il servizio di ciclostazione della città di Avellino che il noleggio delle biciclette pubbliche ( bike sharing) non solo non è mai partito, ma oggi l’Ente comunale si trova costretto ad impegnare già i primi fondi per la manutenzione. Con una determina dirigenziale del settore ambiente, firmata da Gaetano D’Agostino nella doppia veste di Responsabile Unico del procedimento, il Comune ha autorizzato la ditta incaricata al subappalto dell’intervento, per l’esecuzione di alcune opere relative all’esecuzione del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria delle postazioni dove i cittadini dovrebbero fittare le bici. L’impegno di spesa stimato per l’anno in corso e per quello successivo è di diecimila euro, un costo che appare irrisorio, ma che fa tornare d’attualità la lungaggine, per non dire la negligenza, che sta caratterizzando l’attuale amministrazione comunale per rendere operativi i progetti annunciati e avviati, al netto del periodo di lockdown che oggettivamente ha condizionato l’attività istituzionale a tutte le latitudini.

Come detto, però, l’inaugurazione simbolica delle prime due prime ciclostazioni della città di Avellino in prossimità degli incroci con Via De Conciliis e Via Perrottelli, risale ad oltre un anno e mezzo fa, mentre solo nel dicembre 2020, e non senza polemiche, il Consiglio comunale ha approvato il regolamento per l’utilizzo del servizio pubblico, sia in termini di costo che di fasce orarie. Intanto ad oggi il servizio di Bike Sharing finanziato con i fondi Pics, è già costato alle casse comunali altri 20 mila euro per l’affidamento alla ditta CityGreenLight srl, nella qualità di gestore e manutentore degli impianti di pubblica illuminazione cittadina. Quindi il recente subappalto dell’importo presunto di 10mila euro alla d Società “Ciclostazione SRLS” per la manutenzione straordinaria sulle biciclette mai utilizzate, sui totem e sulle postazioni, compresi i quadri elettrici di alimentazione e le linee. Tra le ragioni che rimandano la messa in funzione del servizio, l‘assenza delle pensiline per proteggere le postazioni da intemperie e da atti vandalici, e la mancanza della copertura assicurativa.

Eppur nella sempre meno verde Avellino minacciata dall’inquinamento atmosferico generato anche dai comuni contermini, nelle intenzioni dell’amministrazione il bike sharing dovrebbe rappresentare “un servizio pubblico alternativo all’uso del mezzo di trasporto privato, favorendo, per gli spostamenti quotidiani, l’uso di mezzi di trasporto ecosostenibili e alternativi all’autovettura… contribuire alla riduzione del traffico da autoveicoli a favore dell’utilizzo di un mezzo totalmente non inquinante.. contrastare l’incidenza negativa del traffico veicolare sull’ambiente cittadino”.

Sullo sfondo il pasticcio della pista ciclabile di Viale Italia, quella colata di asfalto per fortuna bloccata sul nascere nel marzo scorso, ma ancora in attesa di essere cancellata per il ripristino della storica pavimentazione e la realizzazione della zona 30. Intanto i Comitati che da mesi denunciano i disagi generati dal cantiere bloccato, hanno organizzato un nuovo flash mob per domenica 5 dicembre, dal titolo “Porta una palla anche tu”, non solo per abbellire il Viale in vista del Natale, ma anche a testimonianza simbolico degli annunci traditi da parte del Comune.

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