X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

Immaginate un uomo forzuto, bloccato da catene che lo avvolgono, mentre vorrebbe correre verso la libertà. Vorrebbe ma non può. L’immagine che vi consegno, cari lettori, corrisponde a quella sensazione che milioni di italiani responsabili provano in queste ore. Vorrebbero andare dai cari, ma non è consentito. Intanto buon Natale, una festa dimezzata da regole salvavita contro un mostro insidioso, vile, senza volto.

Solidarietà a quanti in questo orribile anno hanno perduto i loro affetti e malinconicamente e con nostalgia guardano i posti lasciati vuoti intorno al tavolo. Per i familiari dei medici, degli infermieri e del personale sanitario che hanno donato la propria vita per salvarne altre. Per quanti nostri emigrati non torneranno alle proprie radici per trascorrere il “Natale con i tuoi”.

Il male pandemico ha fatto esplodere infinite contraddizioni facendo passare il mondo da uno stato di precario benessere a una povertà che ormai non conosce limiti. Ha evidenziato le difficoltà di una classe dirigente che anche in momenti così particolari non riesce a trovare unità di intenti per affrontare la gravissima emergenza. Indecisione, incompetenza, conflitti istituzionali hanno avuto il sopravvento sulla fermezza delle decisioni.

Ma è Natale e pur senza affidarmi alla retorica dell’occasione, formulo a tutti voi, ai vostri cari, i sinceri auguri di un giorno vissuto con buona salute, con tanta serenità consegnando i vostri desideri alla speranza. Rispettiamo le regole e sono certo che con il vaccino antiCovid in arrivo il tempo che abbiamo davanti sarà decisamente diverso, nuovo e migliore.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE