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NAPOLI – Torna il simbolo dei Popolari con la prospettiva di “dare vita a un movimento politico” che “rinnovi la presenza di quell’esperienza politica e culturale”. E’ stata presentata a Napoli la lista dei Popolari che sosterrà la ricandidatura del governatore uscente Vincenzo De Luca alle elezioni regionali in Campania. Il simbolo richiama quello dei Popolari di metà anni ’90 con il gonfalone e lo scudo, riferimento allo scudo crociato della Dc.
L’obiettivo “è ricostruire un legame tra le persone e le istituzioni perché registriamo una condizione di profondo disorientamento.
Ancora da definire la lista dei candidati: certa la presenza di Pino Rosato e del vicesindaco di Atripalda Anna Nazzaro nella circoscrizione di Avellino, del presidente della Nona Municipalità di Napoli Lorenzo Giannalavigna e dell’assessore regionale Corrado Matera nella circoscrizione di Napoli e di Giovanni Baldi a Salerno.


Salvini “non ha un pensiero” e il Pd “è niente” incalza Ciriaco De Mita, sindaco di Nusco, nel corso della presentazione della lista dei Popolari. Secondo l’ex presidente del Consiglio “”siamo in periodo in cui il pensiero dei popoli è scomparso e resta la stupidità di quelli che parlano. Mi dispiace fare un solo nome – ha aggiunto – ma basta fare quello di Salvini: se avete notato non ha mai un pensiero da esprimere ma solo un accenno da introdurre, è una parola a metà”.


De Mita ha usato parole dure anche per il Partito democratico: “E’ niente, è senza pensiero. Io questa cosa l’ho intuita ed è stata elemento di rottura. L’ultimo congresso del Pd si è chiuso senza pensiero, è stata la prevalenza di un gruppo rispetto all’altro gruppo, come se le persone fossero candidate al governo e non alla realizzazione di obiettivi. Non si fanno 10 liste per lo stesso risultato perché una cosa del genere dà una sensazione di ammucchiata”.


Sul rapporto con il governatore uscente, De Mita ha parlato di “sorpresa positiva” raccontando che “quando su una questione io avevo delle obiezioni da muovere, andavo da De Luca e parlavo, e lui mi diceva che era d’accordo. Siamo andati avanti così”.
De Mita ha spiegato che “il nostro ruolo è mettere in difficoltà il niente. Ridiamo vita all’esperienza del Partito popolare in Campania non per fare una cosa autonoma ed eccezionale, ma perché riteniamo che in Campania ci sia un retroterra abbondante di disponibilità a recuperare questa cultura. La nostra è un’iniziativa di rappresentanza della libertà democratica”.


E ancora: “Io emblema del tradimento politico? Non credo che Caldoro possa dire una cosa del genere”.
“Il centrodestra ha fatto la sua esperienza e io mi ci sono trovato in un passaggio. Questo che si candida presidente è di una mancanza di pensiero assoluta – ha aggiunto De Mita – e la pontificazione che va facendo è più una cosa di miseria che di pensiero. Non può dire una cosa del genere perché lui è stato candidato per me e, anziché elaborare un programma, nominò un capo di gabinetto come responsabile del potere. Quando un presidente nomina responsabile un suo collaboratore – conclude De Mita – vuol dire che non ha la testa per agire. Mi ha anche chiesto scusa dopo, in un dibattito fatto presentando un libro. Io non ho la presunzione dell’intelligenza, però non sono stupido. Credo che lui trasformi la stupidità in intelligenza”.

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