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Il senatore M5s Ugo Grassi ha lasciato i Cinquestelle per passare alla Lega. Una notizia che non lascia nessuno di sorpresa, almeno tra gli addetti ai lavori, e quanti già avevano presagito questa decisione. Il professore ordinario di diritto civile, sposato con Romana Capaldo, figlia di Gerardo, storico sindaco democristiano di Atripalda, aveva già lasciato presagire le sue mosse, anche se lui stesso aveva smentito rispetto alle letture che erano state date dall’esterno su un suo possibile addio. L’altro ieri sera, una cena per brindare – forse – a un possibile, imminente ingresso nella Lega. I senatori del M5S Ugo Grassi e Francesco Urraro, erano andati andati a cena con un gruppo di colleghi leghisti in un ristorante a pochi passi da Palazzo Madama. Tra i presenti, Simone Pillon e l’ex ministro Erika Stefani. La cena arriva dopo una giornata di fibrillazioni che hanno visto Urraro e Grassi esprimere un voto in dissenso dal proprio partito sul Mes. Ieri mattina l’ufficialità di quanto ormai era nell’aria già da tempo. Con tanto di dichiarazione da parte dello stesso senatore Grassi: «Il punto è che il mio dissenso non nasce da un mio cambiamento di opinioni, bensì dalla determinazione dei vertici del movimento di guidare il paese con la granitica convinzione di essere i depositari del vero e di poter assumere ogni decisione in totale solitudine». Così ha scritto in una lettera il senatore Ugo Grassi. «Gli effetti di questo modo di procedere sono così gravi ed evidenti (a chi vuol vedere) da non dover neppure essere esposti. Basti l’esempio della gestione dell’ex Ilva per dar conto dell’assenza di una programmazione nella gestione delle crisi». Il senatore parla dei mesi del governo Conte 1, quando ha avuto «modo di comprendere che molti dei miei obiettivi politici erano condivisi dal partito partner di governo. Stesura di testi unici, forte ridimensionamento del ruolo dell’Anvur e riforma delle regole di reclutamento erano temi su cui ho rinvenuto una chiara convergenza di opinioni». E ancora: «Oggi, forte di una reciproca stima costruita nei mesi appena trascorsi, la Lega, Partito Sardo d’Azione – Salvini premier mi offre, a fronte di un evidente fallimento della mia iniziale esperienza, una seconda opportunità per raggiungere quegli obiettivi». Grassi intende impegnarsi anche «per ottenere investimenti mirati per lo sviluppo del Mezzogiorno, rispettando l’autonomia differenziata».
Le reazioni non sono tardate ad arrivare: «Diamo il benvenuto al senatore Grassi. Porte aperte per chi, con coerenza, competenza e serietà, ha idee positive per l’Italia e non è succube del Pd. Su riforma ed efficienza della giustizia e rilancio delle università italiane, col senatore Grassi lavoreremo bene”. Lo ha detto Matteo Salvini a proposito del suo passaggio alla alla Lega formalizzato ieri.
Immediata la reazione di Luigi Di Maio: «Se ci sono senatori come Grassi, che è appena passato alla Lega, evitino di utilizzare una cosa non vera come il Mes: dicano che vogliono cambiare casacca e tradire il mandato che i cittadini gli hanno dato. Non c’è nulla di male. Ma vadano a casa, altrimenti a quella lettera alleghino anche un listino prezzi sul mercato delle vacche».

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