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Senatrice Sandra Lonardo, come si esce dalla crisi di Governo?
Non vorrei essere nei panni di Mattarella….La cosa certa è che il Paese sta vivendo una situazione drammatica e abbiamo il dovere di rispettare in tempi brevi le esigenze e le aspettative dei cittadini.


Secondo lei, si va al voto?
Chi vuole il voto si prende una bella responsabilità nei confronti del Paese. Comunque, è emblematico il caso di Luigi Vitali, il senatore di Forza Italia che in un primo momento aveva deciso di appoggiare Conte e poi ha ricevuto le telefonate di Berlusconi e Salvini che l’hanno rassicurato sul fatto di non volere le urne. Una notizia che non è stata smentita. Questa è la vera posizione del centrodestra.


Avanti con Conte?
Dobbiamo mettere da parte le polemiche, questo Paese non si può permettere di perdere altro tempo. Mi sorprende ascoltare certe critiche al premier Conte dopo tutto quello che ha fatto: è riuscito a ottenere rispetto in Europa, a guadagnarsi uno spazio. Ricordiamo la pioggia di miliardi che è riuscito ad ottenere per l’Italia.


E Matteo Renzi ha sbagliato ad aprire la crisi?
La mia speranza è che lo strappo tra Conte e il leader di Italia Viva possa ricomporsi. Sia Conte che Renzi devono andare oltre, perché il Paese non si governa contro qualcuno ma sull’inclusione e la solidarietà, superando gli ostacoli. La telefonata di Conte a Renzi è stata un atto di umiltà. Ricordo che c’erano liti furibonde all’interno della Balena bianca che poi finivano sempre con un accordo comune. Ricordo la vecchia Dc, i cavalli di razza della Prima Repubblica quando si ammazzavano politicamente nel chiuso di una stanza per poi trovare sempre la quadra… Ecco, faccio un appello a Conte e Renzi: mettetevi d’accordo, fatelo per il bene del Paese.


Alternativa a Conte?
Conte è l’unico trait d’union tra Pd e M5s. Al momento, l’unica possibilità è un reincarico Conte e mi auguro che Renzi valuti bene la situazione e torni a più miti consigli. Da parte mia ho cercato di essere sempre responsabile, ho anche votato provvedimenti dell’ex Ministra Bellanova…


A proposito di responsabili: lei ha deciso di non aderivi, ci spieghi come è andata?
Non c’era un progetto politico, un gruppo molto eterogeneo e onestamente una volta visto chi voleva aderire ho cominciato a riflettere. Per me era veramente dura farne parte.


Com’è la storia della lite sul simbolo?
Ho ricevuto una telefona nel corso della quale mi invitavano a fare parte di questo nuovo gruppo “Europeisti-Maie”. Io ho risposto che andava bene, perché sono sempre pronta a sedermi al tavolo con chi vuole costruire qualcosa per il Paese. Poi arrivo all’incontro e mi dicono che nel simbolo c’è il Centro Democratico.


E’ questo il problema?
Ho chiesto: “Ma chi l’ha deciso?”. Mi rispondono: “De Falco e tutti sono d’accordo”. Allora io non ci sto, faccio presente che non mi va bene, perché così al nascente gruppo si dà una connotazione partitica, non politica. Propongo di aggiungere anche “Noi campani”, il simbolo utilizzato alle regionali in Campania, che rappresenta una realtà territoriale importante e consolidata, con due consiglieri regionali e che ha ottenuto il doppio dei voti del Centro Democratico di Tabacci. Con questa aggiunta, del resto, non offendevamo nessuno. Ho offerto due alternative: o mi accoglievano come componente politica, oppure tornavamo al progetto iniziale, con il solo Maie, che raccoglieva tutte le sensibilità politiche. Hanno detto di no e io me ne sono andata.


Ora cosa farà?
Resto nel Misto dove sono. Se si dovesse formare un nuovo governo Conte avrà la mia fiducia.

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