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“Ringrazio il Presidente Mattarella e il Presidente Draghi per la fiducia e il privilegio che mi concedono chiamandomi a far parte del nuovo governo. Da donna e politica del Sud, farò di tutto per onorare al meglio l’incarico che hanno voluto affidarmi”. Così Mara Carfagna su Facebook dopo la nomina a Ministra per il Sud e la Coesione territoriale. “A Silvio Berlusconi- prosegue – va il mio ringraziamento per avermi sostenuto nella mia attività politica e istituzionale in tutti questi anni e aver promosso oggi la mia nomina nell’esecutivo, in rappresentanza dei nostri comuni ideali”.

Una donna meridionale per il ministero del Sud e della Coesione sociale. La salernitana Mara Carfagna, 45 anni, esponente ormai storica di Forza Italia, torna al governo dopo 10 anni: era stata ministro delle Pari opportunità nel quarto governo Berlusconi dal 2008 al 2011. Dal 2018 è vicepresidente della Camera, nella quale è deputata ininterrottamente dal 2006, tra Forza Italia e Popolo delle Libertà.
Laureata in legge, Carfagna ha esperienze giovanili in tv e nel mondo dello spettacolo, come valletta, presentatrice e modella. Ha anche partecipato a Miss Italia nel 1997, vincendo il titolo di Miss Cinema.


Nel 2004 esordisce in politica come coordinatrice del movimento femminile di Forza Italia in Campania. Nell’ottobre 2007 è nominata Coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna.
Nella sua attività parlamentare Carfagna ha legato in particolare il proprio nome alla legge che ha introdotto il reato di stalking, della quale è stata la principale promotrice.
In generale si è occupata a lungo di violenza contro le donne e di mutilazioni genitali femminili, guadagnandosi stima e consensi anche fuori della sua parte politica, il centrodestra.


Nel 2009 Carfagna ha realizzato la campagna «Nessuna differenza», la prima contro l’omofobia e la violenza legata all’orientamento sessuale mai realizzata da un Governo in Italia. Nelle elezioni amministrative del 2010 è eletta Consigliere regionale in Campania con 55.695 preferenze, la più votata di sempre, ma rinuncia all’incarico per rimanere in Parlamento.


Il 3 aprile 2019 la Camera dei Deputati approva l’emendamento di Carfagna al disegno di legge «Codice Rosso», che introduce in Italia il reato di matrimonio forzato e l’istituzione di un fondo per le famiglie affidatarie di orfani di femminicidio.
Il 19 giugno dello stesso anno Silvio Berlusconi la sceglie assieme al Presidente della Liguria Giovanni Toti come coordinatori di Forza Italia con l’incarico di redigere una proposta di modifica dello statuto del partito. Ma pochi mesi dopo il leader azzurro nomina un nuovo coordinamento di 5 persone, tra cui la deputata, che però non accetta l’incarico.


Alla fine del 2019 Carfagna fonda l’associazione Voce Libera all’interno di Forza Italia, alla quale aderiscono diversi colleghi parlamentari moderati e del Sud, oltre a Stefano Parisi, Antonio Martino come presidente onorario, il costituzionalista Alfonso Celotto e l’economista Carlo Cottarell.

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