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AVELLINO – Aldo Cennamo, commissario del Pd irpino che cosa rivela il risuolato delle elezioni in Umbria?
“Il risultato delle elezioni in Umbria era un po’ previsto per quanto era accaduto in precedenza al centrosinistra in quella regione. Tuttavia il colpo maggiore non lo ha subito il centrosinistra ma i 5stelle, in particolare per la reazione scomposta che è seguita al voto. Se c’è una alleanza che si deve consolidare, serve la coesione politica che, come la storia insegna, nasce dalla condivisione di scelte programmatiche. Sono decisioni che riguardano la vita delle persone, il futuro del paese: questa identità programmatica allo stato non c’è, forse perché non c’è stato il tempo per costruirla.
E’ una mancanza dei 5stelle?
Le loro reazioni al voto manifestano una sorta di riluttanza, che è anche un po’ reiterata. Era evidente già quando è nata l’alleanza, forse un modo, si può intendere, di avere più peso nella scelta dei dicasteri. Oggi abbiamo una legge di bilancio formulata con grande fatica e responsabilità che vuole segnare una inversione di tendenza rispetto al passato. Ci sono tre priorità che si vogliono affrontare con le poche risorse a disposizione: la prima, è sterilizzare l’Iva evitando dunque l’aumento del costo della vita; la seconda, sono state stanziate risorse per abbattere una parte del cuneo fiscale, il costo del lavoro; la terza priorità, avviare una nuova politica per l’ambiente, una nuova cultura industriale, una politica economia ecosostenibile. E’ qualcosa di molto importante. Faccio un esempio: le aree interne subiscono un fenomeno di spopolamento di dimensioni abnormi che comportata un impoverimento del tessuto economico e sociale, la riduzione della presenza della scuola, dei presidi ospedalieri pubblici, delle forze ordine e di altri servizi. Chi vive questo territorio si accorge che la sostenibilità non è concetto astratto. E’ questa la politica alternativa al populismo. In nuce, in piccolo, nelle intenzioni del Governo, per come utilizza questi pochi soldi che ha, è una piccola svolta c’è. E invece dall’altra parte si continua ad alimentare tensioni, a fronte di una esigenza di stabilità, di sicurezza, di fiducia nel futuro. Di questo passo è difficile costruire una vera identità programmatica.
Se così, è possibile l’alleanza Pd-M5s anche in Campania? I 5stelle non voglio De Luca.
Non lo so se è possibile. Fino a prova contraria c’è una amministrazione che va giudicata per le cose che ha fatto, in relazione al programma di governo, senza preclusioni ideologiche sulle persone. Veti non ce ne possono essere. Ognuno si assume le sue responsabilità sul piano personale. Chi ha amministrato quattro anni ha il diritto di essere giudicato dagli elettori.
A Napoli tutto pronto per eleggere – il 7 dicembre – il nuovo segretario del Pd commissariato, ad Avellino?
Sono stato chiaro sin dal primo momento. Abbiamo avviato un percorso partendo dal confronto sui contenuti. Ogni realtà ha i suoi problemi. Ho invitato tutti ad aprire alla riflessione su vari temi, rivolgendomi all’intera comunità, chiunque voglia confrontarsi ne avrà la possibilità. Ho preparato un documento programmatico su cui si aprirà un dibattito. Intanto a breve inizierà il tesseramento. E’ una altro passo verso il congresso. Ad Avellino il Pd è da anni in una situazione di scontro permanente. Cerco di affrontarla con un pizzico di saggezza e un po’ di esperienza. Voglio lavorare per il bene del partito, non ne traggo nessun profitto. Sono certo che un Pd rinnovato può essere per tutti un nuovo punto riferimento.

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