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AVELLINO – Pugno duro contro chi inquina, dal piazzaiolo al panettiere, contro chi ha un caminetto o una caldaia non in regola. Ma le auto non si fermano, ci saranno solo più controlli. Il sindaco Gianluca Festa questa mattina firmerà una ordinanza con effetto immediato con delle misure stringenti per limitare l’aumento dello smog in città che si è registrato nelle ultime settimane.
Per le attività produttive di panificazione e ristorazione, incluse pizzerie e gastronomie, è previsto ad esempio il divieto di combustione di “biomasse legnose” per la cottura dei cibi, nei forni chiusi o aperti, così come sono proibiti i foconi per le griglie.
A meno che non ci siano sistemi di abbattimento delle polveri sottili nei fumi (almeno dell’80% delle emissioni di polveri). Ad esempio basterà installare filtri. E il Comune dovrà essere entro il 31 agosto del 2020.
Nell’ordinanza è contenuto pure il divieto di accensione degli impianti e degli apparecchi domestici a “biomassa solida”, inclusi i caminetti tradizionali aperti e chiusi, stufe o cucine, utilizzati per il riscaldamento degli ambienti interni o solo per la produzione di acqua sanitaria. Si è autorizzati anche in questo caso solo previa installazione di idonei sistemi per l’ abbattimento delle polveri nella misura di almeno l’80%. E bisogna comunicare al Comune, entro il 31 luglio di aver installato questi dispositivi allegando la certificazione tecnica attestante il sistema di abbattimento utilizzato.
E per il traffico? Per il controllo delle emissioni dei veicoli sarà utilizzato l’Opacimetro, strumento in dotazione del Comando di Polizia Municipale, per determinare la quantità di idrocarburi e gas di scarico emessi nell’aria dai motori delle autovetture, i cui valori limite dovranno rispettare quelli previsti dalle carte di circolazione.
E’ questa la linea di Festa. Il sindaco continua infatti a sostenere che il problema non sono le auto. “A gennaio l’Italia è stata interessata da un anticiclone che ha creato una cappa su buona parte della Penisola. Molti Comuni capoluogo hanno registrato una serie di sforamenti che neanche il blocco del traffico è riuscito ad evitare. La stessa cosa è accaduta ad Avellino”, ragiona Festa.
“Se a questo aggiungiamo la mancanza di piogge, di vento, la morfologia del nostro territorio, abbiamo chiaro – osserva il primo cittadino – che quello che è accaduto è dovuto a condizioni meteorologiche negative”.
Festa a assicura di aver preso in considerazione quattro studi rispetto sulle cause dell’inquinamento dell’aria, “uno dell’Ispra, uno del Cnr, uno dell’Università di Napoli e un altro dell’Università di Bologna, da cui risulta che, rispetto ai fattori che provocano gli sforamenti, il traffico veicolare rappresenta una parte residuale. Nonostante questo sono intervenuto con lo spostamento del terminal bus”.
Ma c’è un altro aspetto che Festa ci tiene a sottolineare: “L’Apat – l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici – ci dice che va installata una centralina ogni 250mila abitanti, noi ad Avellino ne abbiamo ben due. Vuol dire che i dati non riguardano solo quello che accade ad in città”.
Sono due le centraline in città a distanza a distanza di trecento metri che registrano valori diversi per numero di sforamenti.
Festa conclude: “Ci sono strumentalizzazioni sulla questione ambientale. Non ce l’ho con le associazioni, ma con certi personaggi personaggi che non essendo riusciti a fare carriera politica, si nascondono dietro qualche sigla al fine di provare a governare i processi. Rispetto le associazioni vere e serie che con dedizione e sacrificio – chiarisce il sindaco – portano avanti battaglie complicate. Per il resto ad amministrare la città tenendo a cuore, in primis, la salute pubblica”.

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