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E’ una vera e propria corsa ad attivare strumenti e modalità legati alla didattica a distanza quella che è partita anche in Irpinia dopo la sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo, stabilita dal Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. E’ il dirigente dell’istituto superiore De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi Gerardo Cipriano a spiegare come “Il nuovo DPCM del 4 marzo ha modificato radicalmente le prime disposizioni. La nuova misura non richiede più il coinvolgimento degli organi collegiali ma chiama i dirigenti di attivare modalità didattica a distanza. Di qui la scelta di convocare questa mattina- ieri per chi legge ndr – il mio staff. L’unico limite è rappresentato dalla banda dati, qui a Sant’Angelo e Caposele non c’è la fibra, diventa, perciò, impossibile per i nostri 45 docenti essere collegati in contemporanea sulla Rete. Ecco perchè abbiamo scelto di puntare su una modalità mista, anche grazie ad un gruppo di docenti preparatissimi sulle nuove tecnologie. Alcuni di loro saranno in aula e faranno lezione in videoconferenza, un’altra parte seguirà le modalità della didattica a distanza attraverso apposite piattaforme messe a disposizione dal Ministero. Sarà possibile condividere materiali, assegnare compiti, correggere le verifiche. Naturalmente, i ragazzi che non hanno possibilità di collegarsi a Internet dovranno recuperare queste lezioni al loro rientro”. Anche Gerardo Vespucci, dirigente dell’istituto superiore Vanvitelli e del Maffucci di Calitri ha convocato ieri mattina i propri collaboratori per definire le modalità attraverso le quali si svolgerà la didattica a distanza. “Si tratta di una sfida – spiega – che può rappresentare un’opportunità importantissima per la scuola irpina, trasformando quella che è una circostanza negativa in un’occasione per sperimentare nuove modalità didattiche. Noi ci siamo, il Sud è più vivo che mai. Possiamo contare su una serie di risorse in Rete, tra le quali sceglieremo quelle più adeguate alle nostre esigenze, dalle piattaforme on line alle videolezioni. Naturalmente molto dipende anche dal tipo di discipline, altre, più pratiche, si prestano di meno alla didattica a distanza. Le difficoltà ci sono e ci saranno ma siamo pronti a combattere. Oggi i ragazzi vivono in simbiosi col telefonino, potranno usarlo per fruire dei materiali didattici messi in Rete”. Teresa De Vito, dirigente dell’istituto superiore Ruggero II di Ariano spiega come siano stati a lavoro già ieri per organizzare il percorso didattico che sarà messo a disposizione degli studenti: “Ho convocato lo staff e il team digitale. Stiamo valutando differenti modalità per applicare la didattica a distanza, dagli spazi di condivisione di materiale e interazione offerti dal registro elettronico ad audiolezioni da inviare o condividere con gli alunni. Abbiamo contattato anche il dpo per garantire che la didattica a distanza si svolga nel massimo rispetto dei principi di sicurezza e privacy. Al tempo stesso abbiamo inviato agli allievi un questionario da compilare in Rete per comprendere che tipo di strumentazione e collegamento a Internet hanno nelle loro case. In base alle loro risposte sceglieremo le modalità più adeguate. Siamo una scuola altamente digitalizzata, impegnata nella costruzione di un curricolo digitale. Questa pausa può rappresentare davvero per noi un’occasione per migliorarci”. I docenti dell’Ite Amabile si sono riuniti ieri mattina in collegio per definire gli strumenti della didattica a distanza. I docenti dell’Ite Amabile si sono riuniti ieri mattina in collegio per definire gli strumenti della didattica a distanza. A spiegarlo la dirigente Antonella Pappalardo “Abbiamo fatto il punto degli strumenti che possiamo utilizzare per fare lezione a distanza e interagire con gli allievi, dalle piattaforme da noi già utilizzate come Moodle e Fidenia al registro elettronico Argo, fino a quelle messe a disposizione dal Ministero. Ciascun docente sceglierà se usare la modalità delle videolezioni e dei materiali da condividere, anche sulla base delle proprie competenze. E’ inevitabile che i docenti più anziani siano meno preparati a questo tipo di attività. Questa mattina è stata utile anche per mostrare a chi non l’aveva mai usata come utilizzare le piattaforme”

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